Dalle indagini emerge un sistema di società fittizie e fatture false che ha oscurato un’eredità milionaria, portando a un pesante sequestro.
Napoli – I militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca avente ad oggetto beni mobili e immobili per un valore complessivo di euro 7.384.154,98.
I destinatari del provvedimento sono cinque persone indagate, a vario titolo, per i reati di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, riciclaggio, autoriciclaggio e frode fiscale mediante l’emissione e l’utilizzo di false fatturazioni.
All’origine del sequestro vi è un contenzioso civile connesso alla falsificazione di due testamenti olografi da parte di una persona che, dopo il decesso di un familiare, era stato inizialmente riconosciuto come unico erede di un patrimonio composto da 29 immobili, a uso abitativo o commerciale, beni situati a Napoli e a Caivano.
Secondo quanto ricostruito, tali immobili sarebbero stati prima trasferiti in modo fittizio a quattro società con sede nel Regno Unito, intestate a soggetti prestanome, e successivamente affidati in gestione a una società italiana di recente costituzione, consentendo così al beneficiario dell’eredità di percepirne i frutti.
A seguito del contenzioso, il tribunale dichiarava la falsità dei testamenti olografi, l’inefficacia del trasferimento degli immobili alle società inglesi e la restituzione degli stessi agli aventi diritto, disponendo inoltre il sequestro dei beni e la nomina di un custode giudiziario.
Dalle indagini esperite emergeva che gli eredi dell’autore dei falsi testamenti – nelle more deceduto – non avevano dato esecuzione ai provvedimenti del tribunale civile, avendo realizzato condotte volte a ridurre il compendio ereditario, anche tramite l’emissione e l’utilizzo di fatture relative a prestazioni professionali, ritenute inesistenti.