Sebastiano Visintin ha ribadito la volontà di ottenere ulteriori accertamenti: “Solo così si potrà chiarire se fu suicidio o omicidio”.
Trieste – Sono trascorsi quasi quattro anni dal tragico ritrovamento del corpo di Liliana Resinovich, ma suo marito Sebastiano Visintin non intende fermarsi nella ricerca della verità. Ospite della trasmissione Ore 14 su Rai 2, il programma condotto da Milo Infante, l’uomo ha ribadito con forza la necessità di procedere con un nuovo esame medico-legale sul corpo della donna, considerandolo lo strumento indispensabile per arrivare finalmente a comprendere cosa sia realmente accaduto.
L’appello arriva in un momento delicato, mentre si attende la pronuncia della Suprema Corte sul ricorso depositato dai difensori di Visintin per ottenere proprio questi approfondimenti investigativi. Il marito della vittima ha posto l’accento su un aspetto problematico dell’inchiesta: le due relazioni tecniche prodotte finora giungono a conclusioni completamente antitetiche. Questa contraddizione, secondo Visintin, rende indispensabile estendere il campo delle verifiche per dissipare ogni incertezza.
Ad oggi, ha rimarcato, permane l’interrogativo fondamentale: si è trattato di un gesto autolesivo oppure di un crimine? La determinazione dell’uomo appare incrollabile: anche nell’eventualità che la Cassazione respinga la richiesta avanzata, Visintin ha già anticipato che non si fermerà e cercherà percorsi alternativi per ottenere gli accertamenti ritenuti necessari. Ha poi aperto uno squarcio sulla sua quotidianità attuale, caratterizzata da una solitudine che contrasta drammaticamente con i trentadue anni condivisi con Liliana, un periodo che ha definito come un capitolo di vita straordinario. Ha descritto la moglie come una figura luminosa, priva di artifici, traboccante di entusiasmo verso l’esistenza.
Visintin ha confessato che pensare a lei gli trasmette l’energia necessaria per affrontare ogni giorno e alimenta la determinazione a ottenere, prima o poi, le risposte che cerca. L’obiettivo principale che si è posto rimane quello di continuare a lottare per onorare Liliana.