La madre già protagonista di episodi violenti: il piccolo Giovanni è stato ucciso durante un incontro non protetto.
Trieste – Emergono nuovi inquietanti dettagli sulla tragedia di Muggia, dove mercoledì sera Olena Stasiuk, una donna ucraina, ha ucciso il figlio Giovanni di 9 anni tagliandogli la gola. Secondo quanto riportato da Il Piccolo, circa due anni fa la donna avrebbe già compiuto un gesto violento nei confronti del bambino, stringendogli con forza il collo e provocandogli lividi che erano stati refertati in ospedale e giudicati guaribili in tre giorni.
Ma non solo. Nel corso del rapporto burrascoso con il padre del bambino – una convivenza finita praticamente alla nascita del piccolo – la donna avrebbe pronunciato minacce esplicite e agghiaccianti: “Ricordati bene che se io muoio, anche Giovanni muore con me! E non pensare che io stia scherzando”, avrebbe detto all’ex compagno.
“Ho il grande rammarico legato al fatto che alla madre sia stato consentito di vedere il bambino senza protezione”. Sono le parole strazianti del padre di Giovanni, riferite dal parroco di Muggia, don Andrea Destradi, che è in costante contatto con l’uomo. “Sono completamente devastato”, ha aggiunto il padre, pervaso da un sentimento di angoscia e di impotenza di fronte a una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare.
L’omicidio è avvenuto infatti durante uno degli incontri che, per la prima volta, si svolgevano senza la presenza degli educatori. Il piccolo Giovanni era da solo a casa della madre quando la donna lo ha colpito con diverse coltellate all’altezza della gola. Una decisione, quella di autorizzare gli incontri non protetti, che ora pesa come un macigno sul cuore del padre e che solleva interrogativi inquietanti sulla valutazione del rischio e sulla tutela del minore.