Il 63enne offriva prestazioni odontoiatriche e implantologia a tariffe ridotte. La Finanza ha sequestrato ambulatorio e attrezzature.
Trani – Il G.I.P. del tribunale, che ha integralmente accolto la richiesta della Procura della Repubblica, ha disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un professionista esercente abusivamente, per non aver conseguito il titolo abilitante, l’attività sanitaria di odontoiatra.
E’ stato disposto anche il sequestro preventivo dell’intero ambulatorio medico, comprendendo apparecchiature odontoiatriche e farmaci.
La misura è stata eseguita dalle Fiamme Gialle del comando provinciale di Barletta Andria Trani che, sotto la direzione della Procura, hanno sviluppato un’approfondita indagine che ha portato all’emissione degli odierni provvedimenti cautelari.
Nel corso delle indagini si è scoperto che non era la prima volta che l’uomo di 63 anni veniva denunciato per l’esercizio abusivo della professione sanitaria. Era accaduto qualche anno fa in Abruzzo.
L’odierna attività costituisce l’epilogo di un’indagine di iniziativa del gruppo Barletta, grazie alla quale è stato possibile scoprire e bloccare il presunto dentista che, senza possedere alcun titolo abilitativo o iscrizione all’albo professionale, da tempo riceveva pazienti, eseguiva visite e prestazioni odontoiatriche nonché interventi di implantologia in un appartamento, sito al centro di Barletta, adibito a studio dentistico completo di attrezzature professionali e materiali odontoiatrici.
Dalle prime verifiche dei finanzieri è emerso che l’uomo, promuovendo un servizio di “turismo odontoiatrico” in Serbia e Romania, effettuava prestazioni specialistiche all’estero – ma anche in Italia – a tariffe notevolmente inferiori rispetto ai professionisti abilitati.
In merito, appare opportuno ricordare che in Italia, per l’esercizio dell’attività medica di chirurgia orale avanzata e implantare, è richiesta specifica abilitazione e iscrizione all’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, mentre l’avviamento di uno studio medico è subordinato all’autorizzazione del sindaco, previo parere sanitario dell’ASL; tutti titoli autorizzatori di cui il soggetto oggi arrestato era sprovvisto. Pertanto, tutti gli interventi eseguiti in Italia sono stati effettuati in maniera totalmente abusiva, generando peraltro redditi di natura illecita.
L’uomo, indagato per esercizio abusivo della professione sanitaria, rischia una condanna fino a tre anni di reclusione, oltre a una pesante multa. Sono in corso ulteriori accertamenti per quantificare i compensi illecitamente percepiti e sottratti a tassazione e delineare eventuali ulteriori responsabilità penali o coinvolgimenti di altre persone.
L’attività, eseguita dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento della Procura della Repubblica, conferma l’azione del Corpo a tutela della sicurezza economico-finanziaria del Paese, a contrasto di ogni forma di illegalità nel mercato dei servizi, come in questo caso, che altera sia una corretta concorrenza tra gli operatori di settore, sia i diritti dei consumatori/pazienti.
Le conseguenze di tali pratiche abusive comportano, peraltro, l’alimentazione di circuiti sommersi del lavoro, l’evasione fiscale e il riciclaggio di redditi di provenienza illecita, ma soprattutto il danneggiamento di professionisti concorrenti onesti e il rischio della salute degli utenti finali.