La confederazione chiede un tavolo urgente e la rapida approvazione della legge nazionale sulla stabilizzazione del personale.
Lettera aperta del Sinalp alle istituzioni.
Palermo – Con il nuovo Bando emanato dal Comune di Palermo, si è raggiunto il punto più critico e inaccettabile della lunga e vergognosa vicenda che riguarda gli Assistenti all’Autonomia e alla Comunicazione (ASACOM).
Dopo anni di promesse e rinvii, e dopo che alcune parti sociali hanno irresponsabilmente ostacolato il percorso legislativo volto alla stabilizzazione di questi lavoratori nel Ministero dell’Istruzione e del Merito, oggi ci troviamo di fronte a una scelta ancora più assurda: l’obbligo per gli ASACOM di aprire una Partita IVA per poter continuare a lavorare.
Una decisione che rappresenta, come dichiara con fermezza il Segretario Regionale del SINALP Sicilia, Dr. Andrea Monteleone, il colpo di grazia per centinaia di professionisti che da anni garantiscono, con sacrificio e dignità, il diritto costituzionale allo studio dei ragazzi con disabilità.
La partita IVA è l’ennesimo escamotage per mascherare rapporti di lavoro subordinati sotto le vesti fittizie dell’autonomia professionale, obbligo inaccettabile e contrario alla natura del servizio.
Gli ASACOM non sono liberi professionisti, operano all’interno delle scuole pubbliche, rispettando orari, turni, direttive e calendari scolastici imposti dalle amministrazioni e dalle dirigenze.
L’imposizione della Partita IVA snatura completamente la loro funzione sociale, educativa e relazionale, trasformando un servizio di inclusione in un’attività precaria e priva di tutele.
“È un paradosso giuridico e sociale — dichiara il Responsabile SINALP Enti Locali Gaetano Bonura — lavoratori subordinati trattati come autonomi, costretti a farsi carico di contributi, assicurazioni, oneri fiscali e rischio d’impresa, senza alcuna reale libertà organizzativa”.
Il SINALP Sicilia ha da sempre sostenuto, in ogni sede istituzionale, che l’unica soluzione dignitosa e coerente sia la stabilizzazione contrattuale degli ASACOM come dipendenti pubblici del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Già da tempo, il SINALP ha proposto due linee d’intervento concrete: l’assunzione diretta a tempo indeterminato presso il Ministero, superando la logica degli appalti e delle esternalizzazioni a pseudo cooperative “sociali” che di sociale non hanno assolutamente nulla, e l’inserimento degli ASACOM tra le categorie tutelate, riconoscendo l’alto valore sociale e pedagogico della professione.
Tale posizione è coerente con quanto previsto dalla Legge 104/1992, art. 13, comma 3, e dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, che impongono alle istituzioni pubbliche di garantire servizi di inclusione continuativi, stabili e qualificati.
Con l’imposizione della Partita IVA, il Comune di Palermo scarica completamente sui lavoratori le proprie inefficienze organizzative e finanziarie.
Un provvedimento che crea danni enormi, generando una nuova precarietà permanente, senza ferie, malattia o tredicesima, con contributi previdenziali più onerosi a carico del lavoratore, discontinuità educativa per gli studenti con disabilità e abbassamento della qualità del servizio.
Il SINALP denuncia l’evidente stortura amministrativa che condurrà a una scelta immorale e antisociale, che mercifica il lavoro di chi si occupa dei più fragili.
La confederazione sindacale SINALP chiede al Governo Regionale Siciliano e al Comune di Palermo di ritirare immediatamente il bando che impone la Partita IVA, avviare un tavolo tecnico urgente con le organizzazioni sindacali per individuare modalità di assunzione diretta o convenzionata, e sostenere la rapida approvazione del Disegno di Legge unificato (NT1), fermo al Parlamento Nazionale, che prevede la stabilizzazione nazionale degli ASACOM come dipendenti del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
L’obbligo della Partita IVA non è una soluzione tecnica, ma una resa politica e sociale.
È il segno di uno Stato che, anziché riconoscere il valore umano di chi garantisce l’inclusione, sceglie la via più economica e meno dignitosa.
Come SINALP, non accetteremo mai, e non saremo mai complici nel trasformare il diritto al lavoro e allo studio in un oggetto di mercificazione amministrativa.
Gli ASACOM non sono liberi professionisti, ma lavoratori della scuola e dello Stato, e come tali devono essere riconosciuti e tutelati.