Violentata sulla ciclabile: arrestato 20enne dopo due mesi di indagini

Il giovane, senza precedenti penali, è stato incastrato da celle telefoniche, impronte digitali e oggetti della vittima trovati in casa.

Modena – Un ragazzo di vent’anni è stato arrestato dalla polizia di Modena con l’accusa di aver aggredito e violentato una donna di circa 50 anni sulla pista ciclabile di San Damaso lo scorso 19 agosto. La vittima era stata fermata, immobilizzata con una corda e costretta a subire violenza sessuale da un giovane con il volto parzialmente coperto, che era poi fuggito.

L’indagine è partita dalla denuncia della donna, che ha fornito un identikit dell’aggressore permettendo così alla polizia di avviare le ricerche. Gli investigatori hanno analizzato le celle telefoniche attive nella zona al momento dei fatti, individuando un’utenza telefonica compatibile con la presenza sul luogo del delitto, che ha condotto all’identificazione del sospettato.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il ventenne sarebbe un “insospettabile”: nato in Marocco ma con cittadinanza italiana, incensurato, frequenta un ente di formazione e vive con i genitori, all’oscuro di tutto. Il dirigente della Squadra Mobile Mario Paternoster ha rivelato che nei giorni seguenti alla violenza il giovane sarebbe tornato più volte sul luogo dell’aggressione.

Durante la perquisizione disposta dalla Procura nell’abitazione dell’indagato sono stati rinvenuti elementi decisivi: la forcella della bicicletta sottratta alla vittima dopo l’aggressione e i vestiti indossati il giorno dei fatti. Il telaio della bicicletta è stato successivamente recuperato dai Vigili del Fuoco in un canale a Castelfranco Emilia. La donna ha riconosciuto con certezza sia la forcella che il telaio del proprio velocipede.

Ma la prova determinante è arrivata dall’analisi scientifica: le impronte digitali del giovane sono risultate compatibili con i frammenti rilevati sul telefono cellulare e su una lente degli occhiali della vittima, sequestrati dalla Polizia Scientifica durante i rilievi. Il ventenne è stato condotto in carcere su disposizione del tribunale che ha accolto la richiesta della Procura.