Udine – La Polizia di Stato di Udine tramite la Divisione Polizia Anticrimine, nell’ambito della prevenzione dei crimini continua ad utilizzare con successo il sistema delle misure di prevenzione che sono provvedimenti amministrativi di competenza esclusiva del Questore in particolare per l’emissione di avvisi orali, provvedimenti di divieto di ritorno, divieto di accesso a specifiche aree urbane e molti altri.
Nella sola giornata di ieri sono stati emessi ben sei divieti di accesso a specifiche aree urbane nei confronti di un afgano di 23 anni, un tunisino di trenta anni, un italiano di 38 anni, due marocchini di 25 e di 26 anni e un pakistano di 24 anni, tutti pregiudicati che per un anno non potranno entrare nelle zone individuate ai sensi del Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Udine trattandosi di luoghi strettamente connessi alla fruibilità dei servizi da parte della cittadinanza e pertanto specificamente tutelati. Questi provvedimenti sono stati adottati dal Questore di Udine perché i predetti sono stati destinatari di più ordini di allontanamento per 48 ore che gli erano già stati notificati dalle pattuglie della Squadra Volante e dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato in servizio in città.
In particolare dall’inizio dell’anno sono stati emessi anche n.17 avvisi orali del Questore i quali sono in sostanza degli ammonimenti a rispettare le leggi e in caso di mancato rispetto dell’avviso si può procedere all’applicazione della sorveglianza speciale con obbligo o meno di soggiorno che sono provvedimenti molto restrittivi.
Non solo, sono stati anche adottati n.41 provvedimenti di divieto di ritorno da Udine per periodi da 1 a 3 anni modulati in base alla gravità dei fatti commessi.
Queste misure sono state applicate nei confronti di persone che per qualsiasi motivo sono risultate inquadrabili in quelle pericolose per la sicurezza e per la pubblica moralità, come pregiudicati per vari reati, nello specifico del contesto udinese soprattutto per reati contro il patrimonio, traffico di sostanze stupefacenti, per comportamenti violenti contro la persona, per reati contro la pubblica amministrazione specialmente per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, ecc.
Ulteriori provvedimenti sono al vaglio del Questore. Sono strumenti molto utili per contenere l’evoluzione anche dei fenomeni di microcriminalità a volte presenti in città, il cui scopo è quello di contenere la pericolosità sociale.
Infatti il significato di tali atti amministrativi non è quello punitivo ma essenzialmente preventivo per tutelare la società ma anche per porre limiti all’azione del soggetto deviante.
Questi strumenti si integrano con quelli del controllo del territorio più tradizionale attraverso le “volanti” e l’attività info-investigativa.