Tre donne fragili costrette a subire violenze in una struttura di cura: decisive le denunce delle vittime per fermare l’incubo.
Cantù – Un’operazione dei carabinieri del Comasco ha portato all’arresto di un operatore socio-sanitario di 38 anni, di origine rumena, accusato di aver commesso gravi abusi su tre pazienti disabili della struttura dove prestava servizio. L’uomo è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura di Como al termine di un’indagine scattata grazie al coraggio delle vittime e al supporto del personale della struttura.
Le tre donne coinvolte, di 20, 29 e 48 anni, sono tutte considerate pazienti fragili con disabilità che le rendevano particolarmente vulnerabili agli abusi. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, lo scorso agosto l’operatore avrebbe costretto le pazienti a visionare materiale pornografico contro la loro volontà, oltre ad aver perpetrato altre forme di violenza.
Le indagini si stanno concentrando anche su presunti episodi di stupro ai danni di due delle tre vittime. Gli abusi sarebbero stati commessi sia durante il giorno che nelle ore notturne, sfruttando l’isolamento di alcune stanze della struttura e la condizione di vulnerabilità delle pazienti.
Un elemento fondamentale per l’emergere dei fatti è stata l’attenzione di una responsabile del centro, che ha riconosciuto i segnali di disagio delle pazienti e le ha accompagnate personalmente presso la caserma dei carabinieri di Cantù. Il suo intervento è stato decisivo per convincere le tre donne a formalizzare le denunce, superando le comprensibili difficoltà legate alla loro condizione e alla natura traumatica degli episodi subiti.
La Procura di Como, coordinata dal procuratore competente, ha avviato immediatamente un fascicolo d’indagine non appena ricevute le prime denunce. L’attività investigativa condotta dai carabinieri ha raccolto elementi sufficienti per richiedere e ottenere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’operatore.