Secondo caso antisemita in un mese, lanciata una bottiglia e aizzato un cane contro le vittime.
Venezia – Un grave episodio di violenza antisemita si è verificato a Venezia nella notte tra sabato e domenica, quando una coppia di turisti di religione ebraica – lui cittadino statunitense, lei israeliana – è stata attaccata da un gruppo di circa dieci uomini di origine nordafricana che urlavano slogan pro-palestinesi.
L’aggressione è iniziata poco dopo la mezzanotte nei pressi di un chiosco, dove il gruppo ha notato gli abiti tradizionali della comunità ebraica ortodossa indossati dalle vittime. I due turisti hanno tentato di allontanarsi dalla zona ma sono stati inseguiti dagli aggressori che hanno intensificato la loro azione violenta.
Durante l’attacco, uno degli assalitori ha scagliato contro la coppia una bottiglia di vetro che, andando in frantumi, ha provocato una ferita alla caviglia della donna. Un altro componente del gruppo ha utilizzato il proprio cane di razza rottweiler per intimidire le vittime, mentre un terzo ha colpito con uno schiaffo l’uomo.
L’intervento tempestivo dei militari della Guardia di Finanza ha permesso di bloccare gli aggressori e di identificarne diversi. Le autorità hanno immediatamente avviato le procedure legali, presentando denunce alla Procura veneziana con l’ipotesi di reato di minaccia aggravata da motivazioni razziali, etniche, nazionali e religiose.
Tra i fermati, il cittadino tunisino che ha colpito fisicamente il turista è stato denunciato anche per percosse ma è rimasto in libertà, ricevendo però un divieto di accesso alla città lagunare per due anni. La decisione è stata motivata dalla sua fedina penale pulita. Un secondo aggressore, risultato privo di documenti regolari per il soggiorno, è stato trasferito al centro di rimpatrio pugliese in attesa del rientro forzato in Tunisia.
Questo rappresenta il secondo caso di antisemitismo registrato a Venezia nell’arco di un mese. Ad agosto, un’altra coppia di turisti americani di religione ebraica aveva subito un’aggressione nella zona di Rialto, evidenziando un preoccupante trend di episodi discriminatori nella città patrimonio dell’umanità.