Neonato morto nella culla termica: Procura di Bari chiede il rinvio a giudizio per parroco e tecnico

Don Antonio Ruccia e il tecnico Vincenzo Nanocchio accusati di omicidio colposo per la tragedia avvenuta il 2 gennaio nella parrocchia San Giovanni Battista.

Bari – La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per don Antonio Ruccia, parroco della chiesa San Giovanni Battista, e per Vincenzo Nanocchio, tecnico elettricista, accusati di omicidio colposo per la morte di un neonato di pochi giorni, avvenuta lo scorso 2 gennaio nella culla termica posta all’esterno della parrocchia.

Secondo gli investigatori coordinati dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis e dalla pm Angela Morea, la morte del piccolo – poi soprannominato “Angelo” dal sindaco Vito Leccese – sarebbe stata causata da ipotermia. La culla, infatti, sarebbe risultata priva dei requisiti di sicurezza necessari: il sistema automatico che avrebbe dovuto avviare il riscaldamento e inviare un allarme al cellulare del parroco non ha funzionato.

Il neonato è stato trovato dal titolare di un’impresa funebre che, la mattina del 2 gennaio, era in chiesa per un funerale.

L’udienza preliminare, riporta l’Ansa, è fissata per il 23 ottobre davanti alla gup Ilaria Casu. La richiesta di rinvio a giudizio punta a chiarire eventuali responsabilità per il tragico decesso e valutare la sicurezza dei sistemi installati nella parrocchia.

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