Dopo due anni di indagini, arrestati quattro killer e quella che gli inquirenti considerano la mente del delitto: la domestica divenuta compagna del pensionato.
Era il 10 aprile 2023 quando il corpo senza vita di Giannandrea Pucciarini, 68 anni, ingegnere nucleare italiano in pensione, fu ritrovato legato e colpito a morte nel suo appartamento a Buenos Aires. Un delitto feroce, apparentemente privo di movente, che ora – a due anni di distanza – trova una svolta inquietante: la polizia argentina ha arrestato Camila Giselle Osella, 30 anni, ex colf e amante dell’uomo, accusata di essere la mandante dell’omicidio.
Dopo la morte della madre di Pucciarini, avvenuta pochi mesi dopo il loro trasferimento in Argentina, Osella era stata assunta come collaboratrice domestica. In breve tempo, però, la donna ha sedotto il pensionato, instaurando con lui una relazione sentimentale apparentemente sincera. Ma secondo gli investigatori, si trattava solo di una strategia premeditata: l’obiettivo era ottenere la sua fiducia, accedere ai beni dell’uomo, e infine eliminarlo per incassarne l’eredità.
L’11 aprile 2023, Osella entra nell’appartamento di Pucciarini con un complice pregiudicato. Le telecamere di sorveglianza mostrano poi l’arrivo di altri tre uomini, tutti oggi identificati e arrestati. All’interno dell’abitazione, il piano si compie con una messinscena da rapina, cassetti rovesciati e documenti sparsi. Ma il vero obiettivo era l’omicidio: l’ingegnere viene legato, colpito con numerose coltellate al petto, lasciato morire in una pozza di sangue.
Fin dall’inizio gli inquirenti sospettano un delitto su commissione, dato che la porta non presentava segni di scasso e l’appartamento mostrava un disordine “calcolato”. La svolta arriva solo di recente, con l’arresto di quattro uomini — tutti coinvolti nell’esecuzione — e di Camila Osella, ritenuta la mente e la mandante del piano. Tutti sono ora accusati di omicidio premeditato.