Fatti validare 292 progetti al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), riferiti a lavori mai realizzati o nei quali non ha svolto alcun ruolo.
Pordenone – Un’indagine condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pordenone ha fatto emergere una presunta truffa milionaria ai danni dello Stato nel settore dell’efficienza energetica. Secondo quanto accertato, 3 società, attraverso 6 amministratori, avrebbero ottenuto indebitamente oltre 50.000 Titoli di Efficienza Energetica (TEE), noti come Certificati Bianchi, generando un profitto illecito di oltre 10 milioni di euro.
Certificati ottenuti per progetti mai eseguiti
L’indagine delle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia economico-finanziaria ha evidenziato che una SSE pordenonese, priva di dipendenti e strutture operative, sarebbe riuscita a far validare 292 progetti al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), riferiti a lavori mai realizzati o nei quali non ha svolto alcun ruolo.
Grazie alla complicità di altre due aziende, attive nella rivendita di materiali termoidraulici e nella distribuzione di pannelli solari, l’impresa ha potuto indicare falsi clienti finali che non avevano usufruito delle detrazioni fiscali, ottenendo così i titoli per la vendita sul mercato gestito dal Gestore dei Mercati Energetici (GME).
Indagati 6 amministratori, danno erariale da 10,4 milioni
La Procura della Repubblica di Roma, competente per territorio, ha concluso le indagini preliminari, contestando ai sei indagati la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, e alle tre imprese coinvolte la responsabilità amministrativa degli enti.
Parallelamente, la Procura Regionale della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia ha quantificato un danno erariale pari a 10.417.000 euro. Ai soggetti interessati è stato notificato l’invito a dedurre, preludio alla possibile azione di responsabilità amministrativa.
Le indagini proseguono per accertare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti e stabilire l’intero perimetro del sistema fraudolento.