Ministero Difesa Ko: la Cassazione conferma i diritti a orfano di militare morto per l’uranio

Il figlio del colonnello Raffaele Acquafredda era stato escluso dai benefici, concessi solo a vedova e figlia, perché lavorava.

Roma – La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila, riconoscendo i benefici previdenziali come orfano di vittima del dovere al figlio del colonnello Raffaele Acquafredda, morto nel 2012 a 50 anni per un tumore al rene causato da esposizione a uranio impoverito, amianto e polveri tossiche durante missioni internazionali (Sarajevo 1999 e Kosovo 2000-2001).

Il Ministero della Difesa aveva inizialmente escluso il figlio dai benefici, concessi solo a vedova e figlia, perché lavorava dopo la morte del padre. La Cassazione ha stabilito che conta la condizione al momento del decesso, quando il giovane era studente universitario, non il reddito successivo.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, tramite il presidente Ezio Bonanni, legale della famiglia, ha definito la sentenza un risultato storico che fa giurisprudenza, chiudendo una lunga battaglia contro l’opposizione del Ministero. Bonanni ha invitato il ministro Guido Crosetto a fermare l’ostilità dell’Avvocatura dello Stato verso gli orfani di vittime del dovere. Restano pendenti un ricorso al TAR per il risarcimento dei danni subiti dal colonnello e un’azione civile per i danni morali e materiali dei familiari.

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