Gli strappano la collanina dopo averlo accerchiato in quattro, ma il giovane riesce a immortalare uno dei balordi e consegnare l’identikit alla polizia.
Roma – Era stato arrestato a fine febbraio per lo stesso reato. In quell’occasione, era entrato in un centro di accoglienza, e dopo essersi appropriato di alcuni telefoni cellulari presenti nella struttura, aveva tentato la fuga, ma era stato prontamente bloccato dagli dalla polizia.
A tradirlo, questa volta, una foto scattata dalla vittima, che lo ha ripreso poco prima che si allontanasse dopo averla aggredita insieme ad altri tre suoi connazionali. Tutto è iniziato dalla richiesta di una sigaretta, di notte, .
Il giovane rimasto vittima, che si trovava in attesa alla fermata dell’autobus nei pressi del capolinea dei bus in Piazza San Marco, è stato avvicinato da quattro uomini di origine nordafricana che, con la scusa di una sigaretta, lo hanno accerchiato e spinto a terra, per poi strappargli una collanina d’oro dal collo. La vittima è riuscito a rialzarsi e ad inseguirli fino a via delle Botteghe Oscure. A quel punto, nuovamente minacciato, li ha lasciati fuggire per paura di subire più gravi ripercussioni.
Subito il giovane ha dato l’allarme, non senza aver avuto prima la prontezza di scattare un “ritratto” al volto del nordafricano che gli aveva strappato la collana. Lo “scatto rubato” si è trasformato nell’ “identikit” di un egiziano di diciannove anni, che è stato bloccato, poco dopo, dagli stessi agenti mentre passeggiava da solo ed indisturbato sul Lungotevere della Farnesina. Nella tasca destra del giubbotto, teneva “pronte per l’uso” un paio di forbici a metà, con le due lame affilate, da utilizzare presumibilmente per minacciare le sue vittime.
I successivi riscontri hanno consentito di associare il suo volto a quello di uno dei quattro presunti responsabili della rapina. Per il diciannovenne, quindi, è immediatamente scattato il fermo di indiziato di delitto, successivamente convalidato dal magistrato che ne ha la custodia cautelare in carcere. Proseguono, invece, le indagini per risalire agli altri tre soggetti che si sarebbero resi responsabili dell’episodio.