Uccise il piccolo Alessandro perché non smetteva di piangere, ora chiede il permesso premio

L’ex broker genovese Antonio Rasero, in carcere da oltre 10 anni per l’uccisione del bimbo di 8 mesi, vuole trascorrere 8 ore fuori per rivedere i familiari. Niet del giudice monocratico, ora il reclamo sarà discusso in tribunale.

Genova – Ha scontato oltre dieci anni di carcere Antonio Rasero, l’ex broker genovese condannato in via definitiva a 26 anni di reclusione per l’omicidio del piccolo Alessandro Mathas, il bimbo di appena otto mesi ucciso a Genova nella notte tra il 15 e il 16 marzo del 2010. Oggi Rasero, detenuto per uno dei casi di cronaca più controversi e drammatici degli ultimi anni, ha chiesto il primo permesso premio per trascorrere otto ore fuori dal carcere e rivedere i suoi familiari.

La richiesta, presentata dal suo avvocato Cristiano Mancuso al Tribunale di Sorveglianza, è stata rigettata dal giudice monocratico. La difesa ha quindi presentato reclamo, che sarà discusso prossimamente davanti al collegio giudicante.

Una vicenda giudiziaria lunga e complessa

La storia processuale di Rasero è lunga e complessa. Dopo una prima condanna a 26 anni in primo grado a Genova, l’uomo era stato assolto in appello. Ma la Cassazione annullò l’assoluzione e dispose un nuovo processo, celebrato a Milano, dove Rasero fu nuovamente condannato a 26 anni, pena poi confermata dalla Suprema Corte nel 2017.

Così Antonio Rasero uccise il piccolo Alessandro

Il piccolo Alessandro era il figlio di Katerina Mathas, compagna occasionale di Rasero. Il bambino fu trovato morto nell’appartamento che l’uomo aveva affittato nel quartiere di Nervi. Secondo l’accusa, il delitto sarebbe avvenuto dopo una notte di abuso di cocaina, durante l’assenza della madre che si era allontanata per procurarsi altra droga.

Secondo la ricostruzione della Procura, Rasero avrebbe colpito il bimbo spingendolo contro lo spigolo di un divano perché non smetteva di piangere. Entrambi gli adulti vennero arrestati, ma la posizione della madre fu poi stralciata: Katerina Mathas è stata condannata in via definitiva a 4 anni per abbandono di minore con esito mortale.

Ora la richiesta di un’uscita temporanea

A oltre dieci anni dall’inizio della sua detenzione, Rasero chiede ora di poter trascorrere una giornata fuori dal carcere, per motivi familiari. La prima risposta della magistratura è stata negativa. Sarà ora il tribunale in composizione collegiale a decidere se concedere o meno il permesso.

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