Sara Campanella

Sara Campanella, i genitori del killer inviano le scuse. I parenti di lei: “Non le vogliamo”

La risposta dei familiari della vittima: “Scuse tardive e atto dovuto, privo di reale sincerità”.

Messina – “Non ci sono parole. Ci limitiamo a chiedere scusa, per quanto possa servire a consolare un cuore di genitore”. È un passaggio della lettera inviata da Antonio e Daniela Argentino, genitori di Stefano, il 27enne accusato del femminicidio di Sara Campanella, la 22enne studentessa uccisa a coltellate in strada, a Messina.

La missiva, che non entra nei dettagli del delitto, è stata trasmessa tramite il legale del giovane reo confesso al collega della parte civile, con la richiesta di recapitarla ai familiari della vittima. Ma i familiari di Sara si sono rifiutati di leggerla: “Non vogliamo leggere nulla”, ha dichiarato l’avvocata Concetta La Torre, che assiste i genitori della giovane. “Le scuse, oltre che tardive, appaiono come un atto dovuto, privo di reale sincerità”.

La lettera dei genitori dell’assassino: “Vi abbracciamo con il cuore spezzato”

I genitori di Argentino hanno espresso nella loro lettera un dolore che definiscono “inspiegabile”, dichiarando: “Comprendiamo, da genitori a genitori, il vostro dolore. Rispettiamo ogni vostra scelta e, con tutto il cuore, mandiamo un sincero abbraccio alla vostra famiglia”. Un tentativo, forse, di umana comprensione tra due famiglie distrutte: una per l’atroce perdita di una figlia, l’altra per la consapevolezza che il proprio figlio ha strappato via una giovane vita.

Una tragedia piena di ombre

Sara Campanella, originaria di Misilmeri (Palermo), frequentava lo stesso corso universitario del suo assassino. Secondo l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, nel drammatico tentativo di sottrarre il figlio alle proprie responsabilità, la madre di Argentino avrebbe cercato di aiutarlo a fuggire, un elemento ancora al vaglio della magistratura.

Intanto, le indagini continuano con l’imputato in custodia cautelare, dopo la piena confessione. Resta il dolore inconsolabile di una famiglia che ha perso una figlia brillante e piena di sogni. E che oggi rifiuta parole che, per quanto possano essere accorate, non possono restituirle la vita.

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