Tre cinesi reclutavano giovani donne e le sfruttavano nella casa chiusa, allestita nei locali di una ex banca.
Genova – Là dove c’era la banca ora c’è… un bordello. Non nella celebre via del Campo cantata da De Andrè, ma nel quartiere di Quarto. Una casa chiusa in piena regola, mascherata da centro massaggi e gestita da cinesi, con tanto di postazioni dotate di lettini, luci soffuse e bagni, là dove un tempo si trovavano gli sportelli della filiale.
A scoprire le attività a luci rosse è stata la Polizia di Stato di Genova, che su delega della Procura della Repubblica, ha eseguito tre provvedimenti cautelari nei confronti dei gestori del locale: due donne, rispettivamente di 65 e 37 anni, sono finite in carcere, mentre per un uomo di 49 anni è stato disposto l’obbligo di dimora nel comune di Genova.
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, sono partite dopo diverse segnalazioni relative a un anomalo andirivieni di persone presso il presunto “centro massaggi”. Proprio grazie alle testimonianze raccolte da alcuni clienti, gli investigatori hanno ricostruito il ruolo dei tre ruffiani, che reclutavano e sfruttavano giovani donne, obbligandole a consegnare anticipatamente alla maitresse il denaro incassato prima di ogni rapporto a pagamento nel “casin”.
I tre sono ora indagati in concorso per i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, reclutamento ai fini della prostituzione e gestione di locali adibiti a casa di prostituzione.