Muore dopo l’incendio in casa ad Acerra: “È stato il mio compagno a darmi fuoco”

Prima di morire, Immacolata D’Anna avrebbe detto che il compagno l’ha aggredita e ha appiccato il rogo in cui anche lui è morto carbonizzato. Indagini in corso.

NapoliÈ morta all’ospedale Cardarelli di Napoli Immacolata D’Anna, la 46enne coinvolta nell’incendio dell’appartamento ad Acerra dove viveva con il compagno Miloud Bougatef, 49 anni, morto carbonizzato nel rogo avvenuto nella tarda serata di sabato scorso.

La dinamica della tragedia potrebbe celare un femminicidio. Prima di morire, la donna avrebbe riferito ai soccorritori e ai sanitari che a darle fuoco sarebbe stato proprio il compagno, con cui da tempo viveva una relazione tormentata. Il racconto è ora al vaglio degli inquirenti, che stanno ricostruendo l’accaduto.

Secondo la testimonianza raccolta in extremis, la donna avrebbe deciso di lasciare l’uomo, ma lui non avrebbe accettato la separazione. Sabato sera l’avrebbe quindi aggredita in cucina e poi avrebbe appiccato il fuoco, che ha finito per avvolgere entrambi. La donna è riuscita a fuggire, ma è stata trovata in condizioni disperate e trasportata d’urgenza al centro grandi ustionati, dove è deceduta dopo poche ore.

Sul balcone dell’abitazione sono stati trovati illesi i genitori della vittima, che vivevano con la coppia. Assenti al momento dell’incendio i 4 figli che Immacolata aveva avuto da un precedente matrimonio.

La Procura ha aperto un fascicolo per fare piena luce su quanto accaduto: tra le ipotesi al vaglio, quella di omicidio volontario con successivo suicidio o morte accidentale del presunto aggressore.

Questa tragedia riaccende l’attenzione sul tema della violenza domestica e sull’urgenza di proteggere chi sceglie di uscire da relazioni tossiche e pericolose.

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