Arrestato per spaccio a Cagliari, Dj Zola indagato anche per pedopornografia

Fiume di droghe sintetiche nelle discoteche del capoluogo: sette in manette. Nuove accuse per il 31enne Matteo Putzu.

Cagliari – L’operazione antidroga condotta ieri dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Cagliari, che ha portato all’arresto di sette persone legate allo spaccio di droghe sintetiche nei locali della movida cagliaritana, si arricchisce di un nuovo, inquietante capitolo. Uno dei protagonisti del blitz, un dj di 31 anni noto come Matteo Putzu, alias Dj Zola, è ora indagato anche per divulgazione di materiale pedopornografico. La scoperta, emersa dal monitoraggio di canali criptati, getta un’ombra ancora più oscura su una rete criminale che sfruttava il mondo della notte per attività illecite.

L’indagine, partita nel 2023 e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha smantellato un’organizzazione dedita allo spaccio di ketamina, MDMA, cocaina e altre sostanze nei locali di Cagliari e dell’hinterland. Tra i sette arrestati – quattro in carcere e tre ai domiciliari – spicca Putzu, ritenuto una figura chiave per i contatti con fornitori esteri. Ma le intercettazioni telematiche e il controllo di gruppi chiusi su piattaforme come Telegram e WhatsApp hanno rivelato un ulteriore reato.

“Tra dicembre 2023 e giugno 2024, il dj avrebbe condiviso immagini e video pedopornografici in spazi virtuali apparentemente dedicati alla promozione di serate,” spiegano i carabinieri in una nota. Questi ambienti digitali, privi di restrizioni individuali, rendevano il materiale accessibile a un vasto numero di utenti, mascherando l’attività dietro la facciata di eventi musicali.

Il materiale, sequestrato e analizzato dagli specialisti del Servizio Centrale Investigazione sulla Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.), è al centro di ulteriori accertamenti. Gli inquirenti stanno lavorando per ricostruire la rete di rapporti digitali di Putzu, indagando sulla provenienza dei file e sulla portata della diffusione. “Si tratta di un filone parallelo che richiede approfondimenti specifici,” ha dichiarato il tenente colonnello Nicola Pilia, comandante del Nucleo Investigativo. “Vogliamo capire chi altro abbia avuto accesso a questi contenuti e se ci siano collegamenti con altre indagini sulla pedopornografia.

L’operazione di ieri ha già portato al sequestro di oltre 15 chili di droga – tra cui 4 chili di ketamina nascosti in un furgone modificato – e 19.500 euro in contanti. Ma l’aggiunta dell’accusa di divulgazione di materiale pedopornografico aggrava la posizione di Putzu, difeso dall’avvocato Marco Fausto Piras, che per ora non ha rilasciato dichiarazioni.

Oltre a Matteo Putzu, in carcere sono finiti Oussama Moi, 38 anni di Cagliari, Andrea Murru, 36 anni di Quartucciu (anch’egli dj), e Davide Francesco Gerina, 29 anni di Villasimius. Ai domiciliari invece Alessio Lenori, 29 anni di Cagliari, Cristopher Wayne Tooker, 39 anni di Carloforte (dj noto a livello internazionale), ed Edoardo Antonio Bonogli, 25 anni di Villacidro.

Il gruppo, secondo gli investigatori, operava con una struttura gerarchica, rifornendo di droghe sintetiche un pubblico spesso giovanissimo. “Le serate erano un pretesto per integrare lo spaccio come parte dell’esperienza,” ha aggiunto Pilia, sottolineando il pericolo per la salute dei consumatori, ignari della potenza di sostanze come la 2C-B, intercettata nell’operazione.

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