Campi Flegrei, Musumeci: “Pronti a evacuare, tenere le tende sempre montate”

Il ministro: “Attenzione massima”. Mattarella al sindaco di Napoli Manfredi: “Sono vicino ai cittadini”. Registrati 44 terremoti.

Napoli – “Se, negli ultimi 20 anni, i governi che si sono succeduti avessero fatto la prevenzione, strutturale
e non, che questo esecutivo sta attuando nei Campi Flegrei, oggi la paura sarebbe certamente più contenuta”. Così il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, al Messaggero, dopo che ieri ha annunciato la firma dello stato di mobilitazione nazionale. “Una evacuazione? Pensiamo a tutte le evenienze per non farci cogliere impreparati. Ma a oggi possiamo dire che questo è uno dei territori più monitorati. C’è un’attenzione massima verso questa situazione. L’intera comunità scientifica, – sottolinea – l’Osservatorio vesuviano, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ci dicono che, trattandosi di una zona vulcanica, non ci sono evidenze di immediata eruzione”.

“Noi come governo continuiamo a lavorare alla prevenzione strutturale e a quella non strutturale – aggiunge – La paura è comprensibilissima, è un fatto fisiologico. Ecco perché diciamo che dobbiamo intensificare gli sforzi, tutti insieme, per diffondere la consapevolezza di vivere su un territorio complesso. Buona parte della popolazione deve conoscere cause ed effetti, solo così si riuscirà a convivere con questo fenomeno”. Non ci dovevano essere delle tende già predisposte nell’ex base Nato di Bagnoli? “Le tendopoli sono previste dai Piani comunali di protezione civile. Visto che ci troviamo di fronte a uno sciame sismico che dura ormai da mesi, le strutture per ospitare la popolazione dovrebbero essere montate stabilmente e non dopo l’avvenuta scossa, come purtroppo successo la notte scorsa. Ritardi in tal senso – conclude il ministro – sono assolutamente inaccettabili”.

Nello Musumeci

Molti residenti, spaventati dalle continue scosse e dai danni riportati ad alcune abitazioni, si sono diretti verso la ex base NATO di Bagnoli. Nel panico, alcune persone hanno forzato i cancelli della struttura, cercando un riparo sicuro per trascorrere la notte. L’episodio ha generato momenti di tensione tra cittadini e forze dell’ordine, con richieste pressanti di assistenza e soluzioni per affrontare l’emergenza. Il sindaco di Napoli e presidente dell’Anci, Gaetano Manfredi, in un’intervista a Repubblica si dice “giustamente preoccupato. Da uno a dieci direi sei, ma la preoccupazione è uno strumento per farmi lavorare meglio. Con scosse di magnitudo maggiore esiste un piano di emergenza che prevede in condizioni estreme l’allontanamento delle persone. Al momento non ci sono queste condizioni. Sono decisioni che deve prendere il Comitato operativo in prefettura con la protezione civile nazionale”.

Se arrivasse una scossa di magnitudo 5, gli viene chiesto, trasferirebbe le persone? “Mi sembra un rischio remoto al momento in base ai dati registrati. Abbiamo la fortuna di avere una zona fortemente controllata, con la densità di strumenti più alta in Italia”. Nel corso di una telefonata il presidente Mattarella “si è informato sulla situazione della città, ha manifestato la sua vicinanza e l’impegno del Paese per essere vicini allo sforzo dei Comuni dell’area flegrea. Danni strutturali non ci sono stati, solo distacchi di tramezzature e qualche controsoffitto”.

I controlli dei Vigili del Fuoco

Nell’area, afferma il sindaco, ci sono numerosi “edifici malmessi, senza manutenzione sono potenzialmente più a rischio. C’è una procedura per cui i privati possono chiedere sopralluoghi gratuiti dei tecnici per valutare la vulnerabilità. Se ci sono danni basta chiamare i vigili del fuoco. La valutazione di vulnerabilità invece può comportare interventi di rafforzamento dell’edificio che, è chiaro, richiedono più tempo”. Infine, rispetto all’ex Base Nato a Bagnoli “abbiamo ascoltato i cittadini, sarà una area attrezzata in maniera
permanente”. 

Sono intanto 182 le verifiche di stabilità svolte dai vigili del fuoco dopo il terremoto nei Campi Flegrei, 260 in attesa. Prosegue il lavoro nelle zone di Bacoli, Bagnoli e Pozzuoli. In azione da oltre 24 ore squadre dei comandi di Napoli, Caserta, Avellino, Benevento e Salerno. Lo sciame sismico ai Campi Flegrei scaturito dal terremoto di magnitudo 4,4 delle ore 1.25 di ieri è terminato. E’ stato costituito in via preliminare da 44 terremoti con magnitudo compresa tra 0 e 4,4, come comunica l’Osservatorio Vesuviano anche al Comune di Pozzuoli. È stata intanto prorogata fino a domenica la sospensione delle attività didattiche nelle scuole della decima municipalità di Napoli, che comprende i quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli, e in alcune scuole della prima municipalità. Le scuole restano chiuse anche a Pozzuoli. Lo ha deciso il sindaco Luigi Manzoni, annunciando che resta in vigore l’ordinanza precedentemente introdotta che disponeva la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio comunale.

Il terremoto nell’area dei Campi Flegrei

Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano, che parlando con l’Adnkronos sottolinea che dal 5 di marzo è stata aperta sui siti dei tre comuni e sul sito della Protezione civile la piattaforma per
fare la richiesta di sopralluogo per valutare la vulnerabilità delle case. Sopralluoghi che vengono eseguiti dai tecnici gratuitamente. Si tratta di una procedura che ”si usa per la casa che non è danneggiata per fare in modo che, attraverso gli studi e le valutazioni che vengono fatte dai tecnici, si mettano ulteriormente in sicurezza e si irrobustiscano”.’ Altra cosa sono le visite per la valutazione dell’agibilità, che sono quelle che si fanno sulle case danneggiate o che si ritengono essere state danneggiate – dice – In questo caso i tecnici controllano se quella casa possa essere sicura e quindi possa essere abitata oppure no”. Quindi non bisogna fare confusione ‘‘tra ciò che è vulnerabilità e ciò che è agibilità – aggiunge – Le verifiche di agibilità si fanno sulle case danneggiate, le verifiche di vulnerabilità si fanno sulle case sane”.

Su quanto sta accadendo nell’area dei Campi Flegrei interviene anche Marco Paccagnella Presidente di Federcontribuenti. “Piuttosto che spendere 800 miliardi in riarmo e wargames l’Unione Europea pensi piuttosto a rafforzare e sostenere finanziariamente il Fondo di solidarietà ,Fsue, principale strumento dell’UE per sostenere la ripresa dalle catastrofi naturali con i soldi di tutti i contribuenti europei”. L’Italia, ricorda Paccagnella “è il paese europeo più esposto ai rischi sismici e anche oggi vediamo la gente per Strada sotto le tende in una città tra le più popolose e importanti del nostro Paese”.

Ma a “dimostrazione del fatto che il rischio sismico sia una criticità europea ancora troppo sottovalutata basti pensare che dei 27 Stati membri della Ue il 62,9%, cioè ben 17, presentano aree esposte a rischio sismico di livello medio alto. Parliamo di 73,17 milioni di persone (il 16,4% dell’intera popolazione europea) che in quei territori in balia di eventi sismici vivono”. Questo vuol dire, conclude Paccagnella “che in tanti, ancora oggi e in tutta Europa, non sono al sicuro e nessuno ha creato condizioni di sicurezza adeguate”.

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