Gioielli di bigiotteria e articoli casalinghi non sicuri, ancora sequestri della Finanza [VIDEO]

Baschi Verdi in campo a tutela dei consumatori a Caltanissetta e nel Tarantino.

Guardia di Finanza in campo per la prevenzione e la repressione della vendita e distribuzione di prodotti non conformi e non sicuri, a tutela del mercato, delle imprese regolari e dei consumatori.

A Caltanissetta i finanzieri hanno sequestrato circa 400.000 articoli non sicuri pronti per essere immessi sul mercato. L’operazione, effettuata in due esercizi commerciali gestiti da cittadini di origini bengalesi, ha consentito di rinvenire numerosi prodotti, consistenti in articoli di bigiotteria di varia natura, non idonei al commercio secondo le disposizioni del Codice del Consumo, il cui valore commerciale si aggira intorno ai 100.000 euro.

Gli articoli sono stati sottoposti a sequestro amministrativo, in quanto privi delle informazioni minime per il consumatore finale relative alla sicurezza, alla qualità, alla composizione e all’origine dei prodotti, ritenuti indispensabili per un corretto utilizzo in piena sicurezza. Per le violazioni riscontrate sono state elevate sanzioni fino a 50.000 euro.

A Taranto i controlli svolti dai Finanzieri hanno invece permesso di individuare e sottoporre a sequestro, presso 23 esercizi commerciali di Taranto, Grottaglie, San Giorgio Ionico, Massafra, Mottola, Crispiano, Manduria e Sava, oltre 425.000 prodotti, tra i quali articoli in plastica e casalinghi, privi delle informazioni previste dal “Codice del Consumo”. Tale provvedimento normativo stabilisce, infatti, che i prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, debbano riportare le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze potenzialmente dannose per la salute nonché ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione.

Tra i prodotti sottoposti a sequestro amministrativo figurano circa 25.000 piatti in plastica, sulle cui confezioni era indebitamente impresso il logo “MOCA” (materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti) pur in assenza del pertinente “certificato di conformità” prescritto per legge.

Al termine degli approfondimenti investigativi le Fiamme Gialle hanno segnalato alla competente Autorità i titolari delle rivendite interessate dai controlli.

Le indagini dei Finanzieri jonici sono ora finalizzate alla disarticolazione della catena logistica, organizzativa e strutturale delle filiere produttive, nonché al recupero a tassazione dei proventi derivanti da tali condotte illecite.

Il commercio di prodotti non genuini e insicuri danneggia il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole.

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