Camorra, estradato in Italia Antonio Pompilio: stanato dai carabinieri a Barcellona

Il 47enne presunto affiliato al clan scissionista Amato-Pagano, era sfuggito a novembre agli arresti per narcotraffico nell’ambito dell’operazione “Champions League 2”.

Napoli – È sbarcato ieri alle 18.30 all’aeroporto di Roma Fiumicino, proveniente da Barcellona, Antonio Pompilio, 47enne ritenuto legato al clan camorristico degli scissionisti Amato-Pagano, attivo tra Scampia, Melito, Mugnano e con una base operativa a Gricignano d’Aversa. Ad attenderlo c’erano i carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e gli agenti della Polaria, che lo hanno preso in custodia dopo la sua estradizione dalla Spagna.

Pompilio era riuscito a sfuggire a un’operazione dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli lo scorso 12 novembre, quando vennero eseguiti numerosi arresti sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli. Il provvedimento, richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia, rientrava nell’indagine “Champions League 2”, che ha colpito 33 persone sospettate di far parte di un’associazione dedita al traffico di droga, aggravata dalla presenza di oltre dieci membri, dall’uso di armi e dal sostegno al clan degli scissionisti.

L’uomo è stato localizzato e catturato a Barcellona nella notte del 17 gennaio grazie a un’operazione congiunta dei carabinieri napoletani, supportati dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (DCSA), dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, da Europol e dal Raggruppamento Operativo Speciale, con il contributo sul campo dell’Udyco della Policía Nacional di Madrid. Dopo l’arresto, è stato estradato e riportato in Italia.

L’inchiesta ha messo in luce l’attività di due gruppi criminali distinti, operanti nell’area napoletana e dediti al traffico di stupefacenti, in particolare cocaina e hashish. Pur non essendo collegati direttamente, i due sodalizi condividevano una rete di approvvigionamento gestita dalla Spagna. L’arrivo di Pompilio a Fiumicino segna un altro passo nella lotta contro la criminalità organizzata, evidenziando l’efficacia della cooperazione internazionale nel contrasto ai clan camorristici e al loro traffico illecito.

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