Operazione congiunta di Carabinieri e Guardia di Finanza: smantellata una rete mafiosa dedita a narcotraffico ed estorsione. Sequestrati oltre 150 kg di droga.
Catania – Un’operazione antimafia di vasta portata ha scosso questa mattina le province di Catania e Messina, con l’esecuzione di due ordinanze cautelari che hanno portato all’arresto di 39 persone legate al clan Cappello-Cintorino. I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e i Finanzieri dei Comandi Provinciali di Catania e Messina, su delega delle rispettive DDA, hanno colpito un’organizzazione criminale accusata di associazione mafiosa, narcotraffico, spaccio di stupefacenti, estorsione, rapina e trasferimento fraudolento di valori, reati aggravati dal metodo mafioso.
Il blitz, che ha coinvolto oltre 260 militari supportati da elicotteri, unità cinofile e i “Baschi Verdi” della Guardia di Finanza, è il frutto di una sinergia investigativa tra le procure di Catania e Messina, coordinate dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Le indagini, avviate nel 2020, hanno delineato gli equilibri criminali nella fascia di confine tra le due province, confermando l’influenza del clan Cappello di Catania e della sua articolazione locale, il clan Cintorino, attivo tra Calatabiano, Giardini Naxos e Taormina.
Gli investigatori hanno documentato un sistema mafioso ben strutturato, capace di controllare il territorio attraverso estorsioni a imprenditori dell’edilizia, trasporti e turismo, e un fiorente traffico di droga—cocaina, hashish e marijuana—con basi operative insospettabili, come il cimitero di Giarre, dove sono stati sequestrati 71,5 kg di marijuana “Skunk”. Tra i capi spiccano Mariano Spinella, reggente del clan Cintorino, e Riccardo Pedicone, braccio destro del boss Mario Pace e referente del clan Cappello sul versante ionico, accusati di dirigere le attività illecite, anche dal carcere, grazie a telefoni clandestini.
Le intercettazioni hanno svelato un’organizzazione che si avvaleva della forza di intimidazione per imporre il proprio dominio, risolvendo controversie e gestendo un mercato della droga a “ciclo continuo”. In totale, le indagini hanno portato al sequestro di circa 13 kg di cocaina, 55 kg di hashish e 72 kg di marijuana, con 22 arresti in flagranza. Tra gli episodi emersi, il supporto di Pedicone a un candidato alle regionali siciliane del 2022, pur senza configurare un reato di scambio elettorale.
La confisca ha colpito beni per milioni di euro, mentre i 39 indagati—tra cui Christopher Cintorino, nipote del boss storico Antonino, e figure emergenti come Alessandro Galasso—sono ora in carcere o ai domiciliari. L’operazione segna un passo decisivo nella lotta alla mafia siciliana, dimostrando l’efficacia della collaborazione tra forze dell’ordine e magistratura.