Decadenza Todde, Corte dei Conti: “Sono regolari le spese del comitato M5s”

Si tratta di un’ulteriore verifica su quella già svolta dal collegio regionale di garanzia elettorale istituito presso la Corte d’appello di Cagliari.

Cagliari – Il rendiconto delle spese sostenute in Sardegna dal Comitato elettorale del M5S nella campagna per il voto delle regionali del febbraio 2024, depositato il 24 maggio a firma del senatore Ettore Antonio Licheri, è regolare. Lo attesta la delibera 1/2025 del collegio di controllo della Corte dei Conti. Quella della Corte è un’ulteriore verifica sulle spese dei partiti e dei singoli candidati già svolta dal collegio regionale di garanzia elettorale della corte d’appello di Cagliari, conclusa nell’ordinanza di decadenza per la presidente Alessandra Todde, a causa proprio di irregolarità nelle spese elettorali. Contro questo provvedimento Todde ha presentato ricorso al tribunale ordinario: la prima udienza è fissata per il 20 marzo.

La Corte dei Conti sottolinea poi che “la verifica dei rendiconti presentati dai singoli candidati è demandata al collegio regionale di garanzia elettorale, istituito presso la Corte di appello del capoluogo di regione secondo quanto disposto dalla L.R. 27 gennaio 1994, n. 1″. Complessivamente le spese sostenute dal comitato elettorale, “con lo scopo di organizzare e coordinare ogni sorta di attività volta a promuovere e a svolgere la campagna elettorale del Movimento 5 stelle per le elezioni del Presidente della Regione”, ammontano a 90.670,01 euro costituite, oltre che dai 55.000 euro versati e rendicontati da Giuseppe Conte, da contributi e finanziamenti erogati da persone fisiche e/o società per 35.670,01 euro.

Alessandra Todde e Giuseppe Conte

I giudici contabili hanno chiesto approfondimenti su alcune fatture e sull’azione del comitato 5 stelle: Licheri, nella sua risposta, ha spiegato che l’attività è stata svolta “a favore non solo della candidata presidente, ma di tutti i candidati della lista Movimento 5 stelle e dell’intera coalizione”. Il parlamentare sardo ha poi ribadito che “le spese per la propaganda elettorale, anche se direttamente riferibili ad un candidato o ad un gruppo di candidati, sono computate esclusivamente al committente che le ha effettivamente sostenute, purché esso sia un candidato o il partito di appartenenza”. Nell’ordinanza di decadenza, notificata lo scorso 3 gennaio e contro cui la Todde ha presentato ricorso, i giudici della Corte d’appello di Cagliari contestano alla presidente, fra le altre cose, la mancanza di un mandatario elettorale e l’assenza di un conto corrente dedicato in cui far confluire i finanziamenti per le spese elettorali. 

Il gruppo del M5S in consiglio regionale, sottolinea che “questa è la conferma assoluta di quanto più volte sostenuto e dichiarato in queste settimane: il comitato elettorale, e il M5S, hanno operato in maniera legittimità e trasparente per quanto riguarda la rendicontazione di Alessandra Todde. Il M5S Sardegna è certo che l’abnormità del provvedimento assunto dal collegio regionale di garanzia elettorale verrà definitivamente accertato nelle sedi competenti. Alessandra Todde ha dimostrato, dal 3 gennaio ad oggi, un elevato senso istituzionale che mai l’ha portata ad attaccare la magistratura, a speculare su ciò che è successo o ad urlare al complotto contro la sua persona. La presidente non si è mai fatta distogliere dal suo lavoro alla guida della Sardegna e chiunque abbia cercato di delegittimarla nella sua azione politica e amministrativa ha ottenuto l’effetto contrario. Il gruppo del M5S era e resta, ancora con più forza, al fianco di Alessandra nel suo lavoro di rilancio della Regione dopo 5 anni di disastri”.

“Giuseppe Conte e il M5S festeggiano la pronuncia della Corte dei Conti sulle spese elettorali di Alessandra Todde come se fosse un’assoluzione politica, ma dimenticano – o fanno finta di dimenticare – che il Collegio regionale di garanzia elettorale ha sollevato criticità ben precise. Il controllo della Corte riguarda la regolarità contabile, non la conformità delle spese alle norme elettorali. Insomma, il M5S sta cercando di sviare l’attenzione: la verità è che le ombre sulla campagna della Todde restano tutte”, dichiara Gianni Lampis, deputato di Fratelli d’Italia. “Conte e i suoi si atteggiano a paladini della trasparenza, ma quando sono loro a finire sotto i riflettori si rifugiano nella propaganda e negli attacchi al centrodestra. Se davvero fossero sicuri della loro correttezza, attenderebbero l’esito dei giudizi con rispetto istituzionale, invece di gridare al complotto. La realtà è che il M5S non accetta che ci siano regole uguali per tutti e prova a delegittimare qualsiasi organo che non si pieghi ai suoi diktat”.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa