Il sondaggio di Affaritaliani.it: il “matrimonio” tra il generale e il leader di Democrazia Sovrana Popolare potrebbe sfondare quota 11%.
Roma – La “strana coppia”, qualcuno potrebbe dire se si pensa a un “matrimonio” politico tra il generale Roberto Vannacci e Marco Rizzo. Eppure da giorni si rincorrono voci e percentuali sulla possibile unione, che varrebbe il 7,1%. E potenzialmente potrebbe sfondare quota 11%, diventando la terza forza in campo. Un eventuale nuovo partito anti-sistema guidato dal generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, e da Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare che appaiono diametralmente opposti ma che hanno molti punti in comune soprattutto sulla durissima critica a questa Unione europea di burocrati e “guerrafondaia”.
Se la coppia è strana, per la politica italiana sarebbe un autentico terremoto. E’ quanto emerge dal sondaggio realizzato per Affaritaliani.it da Roberto Baldassari, direttore generale dell’istituto demoscopico Lab21. Nelle intenzioni di voto, tra i partiti, sostanzialmente stabile il Centrodestra con la Lega che resta davanti a Forza Italia. In calo il Pd al 21,2%, M5S sotto l’11% e AVS al 5,5%. Negli ultimi tempi i due sono stati visti insieme in più di un’occasione. Reduci da un comizio congiunto a Torino, l’europarlamentare leghista e il leader di Democrazia Sovrana e Popolare hanno raggiunto una convergenza su temi come la sicurezza, l’antieuropeismo e la critica alle elìte.
E ora c’è un invito diretto di Rizzo a Vannacci: sabato prossimo, 15 marzo, a Roma alle ore 15:30 presso la Bocca della Verità, dove migliaia di cittadini, senza alcuna sigla partitica e con la sola bandiera del tricolore italiano chiederanno a larga voce pace e sovranità. “Caro Roberto, ti aspettiamo in piazza sabato contro la guerra dell’Unione europea, per la Pace e la Sovranità”, afferma il leader di Democrazia Sovrana Popolare. Rizzo, intervistato da Affaritaliani.it, invita Vannacci all’indomani del famoso sondaggio realizzato dall’istituto demoscopico Lab21, prima di tutto tiene a dire: “Comprendo l’interesse della novità del nostro dialogo, ma mi pare affrettata la definizione di un nuovo partito”.
“La mia modesta idea – prosegue Rizzo – è che debbano esserci prima le idee e che le convergenze si facciano su queste. Oggi, di fronte al rischio della guerra termonucleare e alle proposte di pace di USA e Russia, serve affermare che il nostro Paese deve restare sovrano e non vuole partecipare ad alcun anacronistico piano di riarmo europeo, come peraltro detto significativamente dalla Chiesa cattolica, anche perché non esiste nessun nemico che vuole attaccare l’Italia. Le spese vanno indirizzate allo sviluppo, alla sanità, alle pensioni, alla ricerca e allo stato sociale, non ai fabbricanti di armi”.