Un bimbo di 7 anni aderisce al Ramadan a Piacenza: a scuola scoppia il ‘caso digiuno’

La preside Simona Favari: “Abbiamo manifestato più volte alla comunità islamica la nostra preoccupazione per la salute dei piccoli”.

Piacenza – Il digiuno dei bimbi musulmani durante il Ramadan, a mensa, mentre gli altri compagni pranzano ha creato più volte numerose polemiche nelle scuole italiane. Ora scoppia un altro caso, a Piacenza. Benché non sia tenuto all’obbligo dai precetti della sua religione, la famiglia di un bambino di sette anni di una scuola elementare di Piacenza ha chiesto l’esonero della mensa durante il mese di digiuno dei musulmani. La vicenda, come ricostruisce il quotidiano Libertà, ha creato preoccupazione nell’ambiente scolastico. Come spiegato al giornale anche dai responsabili della moschea cittadina, l’obbligo del Ramadan scatta dalla pubertà, mentre per quanto riguarda i bambini si cerca di educarli alla pratica, con esercizi parziali nelle giornate in cui non vanno a scuola.

Ma c’è un però. Se il bambino manifesta l’intenzione di aderire alla pratica, non ci sono ostacoli a questa intenzione. Sarebbe questo il caso che si è manifestato in una seconda elementare. La scuola ha chiesto un confronto con la famiglia. “Già alcuni anni fa – dice la preside Simona Favari – abbiamo aperto un dialogo con la comunità islamica per capire come gestire al meglio questo periodo. Abbiamo manifestato la nostra
preoccupazione per la salute dei bambini
che stanno a scuola per molte ore e devono svolgere attività impegnative, dal punto di vista cognitivo e fisico. Ci era stato confermato che l’astensione dal cibo non riguarda i bambini, avevamo organizzato incontri con le famiglie e da allora il problema si è ridotto, limitandosi ad alcune famiglie”.

Le preghiere del Ramadan

Nel caso in questione, dice sempre la preside, “il padre ci ha detto che non è un’imposizione, ma che il figlio ha scelto. Il nostro consiglio è stato quello di proporre al bambino, magari in accordo col pediatra, un’astensione limitata”. Sulla questione in generale del digiuno dei bimbi durante il Ramadan si era espresso anche il giornalista e scrittore egiziano Magdi Cristiano Allam che era intervenuto a gamba tesa nelle polemiche sui bambini della scuola primaria che condividono il momento del pranzo con i coetanei ma rimanendo a digiuno durante il Ramadan. “Lo Stato deve vietare il digiuno ai bambini musulmani che frequentano le scuole in Italia”, aveva sottolineato il giornalista. 

Fino a poco tempo fa capitava di vedere ragazzini dagli 11 anni in su, alle scuole medie, digiunare per il Ramadan, ma di recente si segnalano casi anche alle scuole elementari, di bambini di 6-7 anni, costretti a non mangiare né bere, che in classe mostrano segni di spossatezza e difficoltà di concentrazione. “Lo Stato ha il dovere di tutelare la salute dei bambini – ha sostenuto Magdi Cristiano Allam – che per un mese intero, per dodici ore al giorno, devono digiunare e non possono bere, con gravi rischi per la loro salute. Oltretutto ci sono i casi dei bambini musulmani che restano a scuola anche a pranzo e si ritrovano a mensa a vedere i loro compagni che mangiano e bevono mentre loro non possono farlo. Questa è tortura”.

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