Una ludoteca per il reinserimento sociale dei detenuti di S.M. Capua Vetere

Giochi Uniti porta il progetto nel carcere del Casertano, per ridurre lo stress e favorire la socialità, la cooperazione e comunicazione.

Caserta – Il gioco da tavolo come strumento per favorire il reinserimento sociale dei detenuti. Un progetto, quello dei laboratori ludici, rivolto ai reclusi del carcere di Santa Maria Capua Vetere. E’ l’obiettivo di “Giocare dentro”, progetto che vede protagonista la casa editrice Giochi Uniti, che varca le soglie del carcere per portare il gioco da tavolo tra i detenuti. Quattro gli appuntamenti che vedranno autori e giocatori esperti utilizzare il gioco come veicolo per promuovere la crescita personale e il benessere degli ospiti della casa circondariale. La Giochi Uniti donerà una ludoteca al carcere di Santa Maria Capua Vetere, facendo sì che il gioco da tavolo sia presente in pianta stabile all’interno della struttura.

Soddisfazione viene espressa da Marco Puglia, coordinatore dell’ufficio di sorveglianza del carcere di Santa Maria Capua Vetere: “Un profondo ringraziamento a Giochi Uniti, questo è un riconoscimento serio alla volontà di questa azienda di partecipare ad una prospettiva nuova e dinamica di ipotesi trattamentale”. “Che il gioco da tavolo riduca lo stress e favorisca la socialità, la cooperazione e la comunicazione tra gli individui è un fatto noto, così come è noto che il gioco da tavolo sia per sua natura inclusivo, democratico e orizzontale”, spiega il direttore operativo di Giochi Uniti Stefano De Carolis.“Crediamo fortemente che tali insite caratteristiche ben si prestino a integrare le attività volte al reinserimento dei detenuti. Del resto, se è vero come dicevano Churchill e Mandela che una società si misura da come si comporta con i suoi detenuti, noi vogliamo dare un contributo reale e concreto a tale miglioramento”, aggiunge.

“Il gioco da tavolo è un gioco strutturato, retto da regole”, gli fa eco Gabriele Mari, formatore, educatore ludico e game designer. “Giocare in gruppo significa accettare di sottostare a queste regole tutti insieme. Il gioco diventa quindi una metafora di legalità, di rispetto per gli altri e per le norme che ci legano alla comunità, un vero e proprio percorso di rieducazione alla socialità”.

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