Mafia a Catania: arrestati un deputato regionale e un sindaco [NOMI | VIDEO]

Scambi politico elettorali all’ombra del clan Santapaola-Ercolano. In manette Giuseppe Castiglione, eletto all’Ars con l’Mpa.

Catania – Operazione antimafia del Ros dei carabinieri coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania. nel mirino gli affari del clan Santapaola-Ercolano, la sua lunga mano sulla politica locale e la ramificazione della “famiglia” nel territorio di Ramacca. Oltre al deputato regionale Giuseppe Castiglione del Mpa, i carabinieri del Ros hanno arrestato anche un consigliere comunale di Misterbianco, Matteo Marchese, eletto con Italia Futura e poi passato al Mpa. La “famiglia” mafiosa di Ramacca, invece, si sarebbe adoperata, secondo l’accusa, a sostenere l’elezione, avvenuta, del sindaco Nunzio Vitale e del consigliere comunale Salvatore Fornaro, poi eletto vice presidente del consiglio comunale

All’operazione denominata “Mercurio” hanno preso parte oltre cento militari, in azione a Catania e nella provincia, come a Ramacca, Palagonia e Bologna, per dare esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 19 persone ritenute affiliate al clan etneo, tutte indagate (con 15 diversi capi d’imputazione) per associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico mafioso, estorsione e trasferimento fraudolento di valori. Contestualmente, è stato notificato anche un decreto di sequestro preventivo di beni (2 società attive nel settore delle onoranze funebri) per un valore di 300mila euro.

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Le indagine che hanno condotto ai provvedimenti sono da considerarsi la naturale prosecuzione del procedimento “Agorà’”, e hanno consentito di ricostruire gli affari criminali della famiglia catanese dei Santapaola –Ercolano, sviluppati attraverso gruppi a loro storicamente collegati quali quello del Castello Ursino e quello della Famiglia di Ramacca, quest’ultima egemone sul territorio grazie alla rete di affiliati rimasti operativi a seguito dell’operazione Agorà del 2022 che vide l’arresto di quello che, sulla base degli indizi raccolti, risultava essere il suo vertice, Pasquale Oliva.

E’ stata inoltre accertata la capacità di queste organizzazioni criminali di infiltrarsi nelle Istituzioni, attraverso soggetti politici locali dei quali hanno sostenuto la candidatura rispettivamente per le tornate elettorali per i Comuni di Misterbianco e Ramacca del 2021 e dell’Assemblea Regionale Siciliana del 2022.

Il consigliere regionale siciliano Giuseppe Castiglione arrestato per voto di scambio

Dalle carte dell’inchiesta emerge l’organigramma del sodalizio mafioso del Gruppo del Castello Ursino, con a capo la figura di Ernesto Marletta e quella di organizzatore di Rosario Bucolo. Quest’ultimo risulterebbe impegnato, attraverso altri affiliati, anche nella gestione di estorsioni ai danni di diverse attività commerciali ed imprenditoriali del centro città (le modalità di estorsione consistevano sia nella classica dazione denaro che nella imposizione di manodopera), nel trasferimento fraudolento di valori attraverso fittizie intestazioni (strategia adottata dai vertici del Gruppo per la creazione, grazie anche a professionisti compiacenti, di attività – settore delle onoranze funebri – fittiziamente intestate a terzi e funzionali all’interesse dell’associazione).


L’indagine ha inoltre rivelato la capacità del sodalizio di penetrare all’interno della pubblica amministrazione al fine di coltivare i propri interessi economici nel settore degli appalti pubblici: in tal senso sarebbero documentate relazioni tra i già citati vertici del Gruppo ed esponenti della politica locale e regionale, quali Matteo Marchese e Giuseppe Castiglione (cl.79). In particolare le risultanze investigative avrebbero fatto emergere che nelle elezioni amministrative per il Comune di Misterbianco del 24 ottobre 2021, Marchese,
quale candidato della lista “Sicilia Futura”, avrebbe accettato la promessa di procurare voti dalla famiglia Santapaola-Ercolano
in cambio della promessa a soddisfare gli interessi economici (settore lavori pubblici) dell’associazione mafiosa. Marchese risulterà poi eletto come consigliere comunale.

Sempre sul versante politico, le investigazioni avrebbero fatto emergere, in prossimità delle consultazioni elettorali per l’Assemblea Regionale Siciliana del 15 ottobre 2022, un accordo tra i vertici dell’articolazione
mafiosa dei Santapaola-Ercolano (individuati dalle indagini in Ernesto Marletta, Rosario Bucolo e Domenico Colombo) con Giuseppe Castiglione
, allora candidato della lista “Popolari ed Autonomisti” per l’A.R.S., e già a già Presidente del Consiglio Comunale di Catania.

Operazione antimafia Mercurio: nel mirino il clan Santapaola-Ercolano

A fare da intermediario all’accordo politico-mafioso sarebbe stato Giuseppe Coco e, sulla base dello stesso,
Castiglione avrebbe accettato la promessa di voti, promettendo a sua volta la realizzazione degli interessi del clan (tra gli altri l’affidamento di lavori pubblici e servizi pubblici connessi alla gestione del Cimitero di Catania). Castiglione risulterà poi eletto a deputato dell’ARS ed in seguito sarà componente della Commissione d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia dell’ARS.

Parallelamente l’attività investigativa, orientata ad accertare gli affari gestiti dalla famiglia mafiosa di Ramacca, avrebbe consentito di individuare gli uomini di assoluta fiducia di Pasquale Oliva, deputati al mantenimento del controllo del territorio di rispettiva competenza ed alla cura degli interessi economici del clan. Tra questi Vincenzo Rizzo, che avrebbe il ruolo di organizzatore per il territorio di Palagonia e Ramacca. In questo contesto sarebbe emersa la capacità della “famiglia” di condizionare l’esito delle consultazioni elettorali amministrative per il comune di Ramacca, svolte l’11 ottobre 2021, sulla base del patto stabilito tra gli affiliati, Antonio Di Benedetto e Salvatore Mendolia, e i candidati a sindaco Nunzio Vitale e a consigliere Salvatore Fornaro, entrambi con la lista “Ramacca costruiamo una bella storia”.

L’accordo avrebbe previsto l’impegno da parte degli affiliati di procurare voti a favore dei due politici in cambio dell’affidamento di lavori pubblici a ditte segnalate dalla stessa associazione mafiosa. Ma non solo: l’accordo avrebbe altresì avuto ad oggetto la carriera politica di Fornaro che, strettamente legato a Di Benedetto, doveva essergli garantita dalla sponda politica un ruolo strategico all’interno dell’amministrazione comunale. Vitale e Fornaro saranno poi eletti rispettivamente a sindaco e consigliere. Fornaro ricoprirà poi il ruolo di vicepresidente del Consiglio Comunale.

SOGGETTI DESTINATARI DI MISURA CAUTELARE IN CARCERE

  1. BERGAMO Antonino;
  2. BONACCORSO Emanuele;
  3. BUCOLO Rosario;
  4. CASTIGLIONE Giuseppe (cl.79);
  5. COCO Giuseppe;
  6. DELLA VITA Antonino;
  7. DI BENEDETTO Antonio;
  8. DI GAETANO Domenico;
  9. DI GAETANO Pierpaolo Luca;
  10. FRESTA Vincenzo;
  11. FORNARO Salvatore;
  12. MARCHESE Matteo;
  13. MARLETTA Ernesto;
  14. MARLETTA Rosario;
  15. MENDOLIA Salvatore;
  16. MIRABELLA Salvatore;
  17. MISSALE Santo;
  18. RIZZO Vincenzo;
  19. VITALE Nunzio.

SOCIETÀ IN SEQUESTRO

  1. Società Nicotra Biagio Alessio
  2. Onoranze Funebri San Marco

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