Omicidio di Lodi, arrestati zio e nipote. Bolzoni ucciso per la fede e il cellulare

Roberto Zuccotti e Andrea Gianì avrebbero cercato di lavare le scarpe per eliminare le tracce. Immortalati dalle telecamere mentre salgono in auto con la vittima.

Lodi – Le telecamere del centro scommesse Snai di via Vignati a Lodi li hanno immortalati domenica 16 febbraio alle 18.15 mentre erano insieme a Roberto Bolzoni, il 61enne ritrovato cadavere due giorni dopo all’interno della sua Volkswagen, trafitto da 35 coltellate. I due uomini sono zio e nipote: Roberto Zuccotti, 48 anni, e Andrea Gianì, 28 anni. Lo avrebbero ucciso per rapinarlo di una collana, la fede e il cellulare.

Vivono nel quartiere di San Fereolo, conoscevano la vittima e insieme frequentavano il locale Snai, dal quale sono usciti domenica per salire con Bolzoni in auto. Sono le ultime immagini che ritraggono vivo il 61enne. Secondo la ricostruzione della Procura, gli autori dell’omicidio sarebbero proprio i due uomini, che sono stati arrestati. I due, che vivevano insieme da qualche tempo, avrebbero chiesto un passaggio a Bolzoni prima di ucciderlo. Non sembrano esserci motivi di rancore dietro il delitto, potrebbe trattarsi soltanto di una rapina degenerata in una brutale assassinio: uno dei due lo avrebbe immobilizzato, mentre l’altro lo colpiva con un coltello.

Le analisi dei Ris di Parma confermano la presenza di tracce di sangue nell’abitacolo dell’auto, compatibili con un’aggressione all’interno del veicolo. Anche sugli indumenti degli indagati sarebbero state rinvenute macchie ematiche. I due uomini, ora in carcere a Lodi, avrebbero provato a lavare al meglio le loro scarpe sulle quali i tamponi eseguiti dai carabinieri hanno indicato la presenza di sangue umano. Tuttavia, alcuni elementi restano ancora da chiarire, come l’assenza di alcuni effetti personali della vittima: la sua collanina d’oro, un anello con un leone, la fede nuziale, il cellulare, le chiavi dell’auto e l’arma del delitto non sono stati ancora ritrovati. Le forze dell’ordine stanno proseguendo le ricerche, analizzando le telecamere del quartiere e perquisendo l’abitazione degli arrestati.

L’udienza di convalida del fermo è prevista per domani o martedì mattina. Interrogato in carcere dalla procuratrice di Lodi, Laura Pedio, Zuccotti, gravato da precedenti per spaccio e reati contro il patrimonio, si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre il nipote ha fornito alcune dichiarazioni, senza però ammettere alcun coinvolgimento. Le indagini proseguono: l’analisi approfondita delle telecamere e degli elementi raccolti potrebbe fornire ulteriori dettagli sulla dinamica dell’omicidio e sui moventi dietro la brutale aggressione.

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