Truffa a nome di Crosetto, trovati i soldi di Moratti. Lui: “Bravi non era semplice”

I 980mila euro erano su un conto olandese. Il ministro: “Contento che quanto sottratto con l’inganno sia stato individuato”.

Milano – Sono stati trovati e bloccati su un conto olandese i soldi, circa 980mila euro, che l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti ha versato la scorsa settimana a quel gruppo di truffatori che lo hanno contattato spendendo il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto, chiedendogli versamenti di denaro per pagare un fantomatico riscatto per la liberazione di inesistenti giornalisti rapiti in Medio Oriente, sfruttando il caso di Cecilia Sala. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano coordinati dalla Procura sono riusciti a rintracciare questi soldi.

In queste ore sono attesi gli esiti di alcune rogatorie internazionali nell’inchiesta per associazione a delinquere, truffa aggravata e sostituzione di persona. Saranno necessari accertamenti sugli intestatari del conto, per verificare che non si tratti di nominativi fittizi, e gli eventuali legami con soggetti italiani. Sul conto olandese non si troverebbe altro denaro sospetto, oltre a quello pagato dal presidente di Saras. Ci sarebbe stato un tentativo di trasferire i soldi altrove però bloccato in tempo. La banda, che utilizzava numeri clonati e sistemi informatici molto sofisticati, avrebbe usato pure un conto ad Hong Kong, quello su cui, tra l’altro, si aspettava che Moratti, dopo ulteriori insistenti richieste anche mentre stava denunciando, inviasse ancora soldi. Sempre con una rogatoria, gli inquirenti si aspettano di poter verificare se anche là sia transitato il bottino di qualche truffa.

La truffa a nome di Crosetto

“Sono molto contento che i soldi sottratti con l’inganno ad un imprenditore, utilizzando la mia voce falsificata ed il mio nome, siano stati individuati su un conto olandese e bloccati nella loro totale interezza. Ottimo lavoro dei magistrati e delle forze di polizia”, ha subito scritto sui social il ministro, che ha ricevuto i ringraziamenti di persona al telefono da Moratti, così come il procuratore di Milano Marcello Viola. “Sono stati tutti molto bravi, a partire dal ministro Crosetto che ci ha messo la faccia e mi ha avvisato subito – ha spiegato Moratti all’ANSA -. Poi, il procuratore Viola e i carabinieri sono stati di una professionalità incredibile. La denuncia immediata ha facilitato la soluzione anche se non era semplicissimo”.

Mentre i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano erano impegnati, attraverso la rogatoria attivata nei giorni scorsi, ad individuare e congelare quei soldi, bonificati da Moratti in due tranche da poco più di 450mila euro l’una, è arrivata a Milano la denuncia dello stesso Crosetto per “sostituzione di persona”, da lui già preannunciata tre giorni fa. Con questa, dunque, sono salite a sette in tutto le querele agli atti dell’inchiesta del pm Giovanni Tarzia. Ci sono quelle per i tentativi di raggiro, tutti con lo stesso schema, depositate da Luxottica-famiglia Del Vecchio, dalle famiglie Beretta e Aleotti e da Esselunga-famiglia Caprotti, oltre ovviamente a quella di Moratti per la truffa.

Ed è in arrivo anche quella di Marco Tronchetti Provera: pure lui avrebbe ricevuto una telefonata dal finto Crosetto, ma non è caduto nella trappola. A queste, inoltre, potrebbero aggiungersi anche altri esposti, sempre per truffe tentate, degli imprenditori i cui nomi sono emersi in questi giorni, come Diego Della Valle, Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada, la famiglia Caltagirone e Giorgio Armani. Si indaga, intanto, per l’ipotesi di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e sostituzione di persona e gli inquirenti stanno dando la caccia al gruppo con più piste investigative aperte e stanno continuando a seguire le tracce delle movimentazioni finanziarie con rogatorie internazionali.

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