Chico Forti, chiesta la semilibertà. Lo zio: “Speriamo in un permesso speciale”

Trasferito nel carcere di Verona dalla Florida a maggio, domani compirà 66 anni. La famiglia chiede che possa trascorrerlo con la madre.

Verona –  La famiglia di Chico Forti ha depositato la richiesta di semilibertà al tribunale di sorveglianza. Lo riporta il Corriere del Trentino. Dopo 24 anni di carcere in Florida per l’omicidio di Dale Pike, per cui si è sempre dichiarato innocente, Forti è rientrato in Italia il 18 maggio 2024 per finire di scontare la pena nel carcere veronese di Montorio. Lo zio di Chico, Gianni Forti non ha mai perso la speranza. Né quando il nipote era detenuto in America per l’omicidio di Dale Pike, aspettando il suo ritorno, né ora. Dallo scorso maggio, il producer televisivo trentino si trova nel carcere di Verona dove ha seguito un corso per pizzaiolo.

La famiglia chiede ora la semilibertà “sperando che il tribunale di sorveglianza dia l’ok nei prossimi mesi”, ha detto Gianni Forti al Corriere del Trentino. Dopo 25 anni passati in prigione, per un omicidio che ha diviso l’opinione pubblica, dunque, il sogno di una vita normale. Domani Chico compirà 66 anni: “Abbiamo chiesto un permesso speciale perché possa uscire dal penitenziario e far visita alla madre anziana a Trento”, conclude lo zio.

Lo scorso 22 maggio Forti aveva ottenuto dal tribunale di Sorveglianza di Venezia il permesso di far visita all’anziana madre a Trento. Aveva fatto discutere all’interno del mondo carcerario la rapidità con cui Chico Forti aveva richiesto e ottenuto il permesso di far visita alla madre 96enne dopo il suo rientro in Italia. L’associazione Sbarre di Zucchero aveva inviato una lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio, per veicolare il malcontento di tutti quei detenuti che vorrebbero uscire dal carcere per vedere i propri parenti ma spesso non gli viene consentito.

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