Mafia e droga, svelate le alleanze tra i clan in Salento: 80 in manette [VIDEO]

Dall’alba 470 militari in campo per dare esecuzione ad arresti e sequestri di beni. Il ruolo del boss Marco Penza e dei suoi principali collaboratori, Andrea Leo e Francesco Urso.

Lecce – I carabinieri del comando provinciale di Lecce, insieme ad altri reparti specializzati, hanno portato a termine un’importante operazione antimafia che ha condotto a numerosi arresti in tutta la provincia e in diverse altre aree della Puglia e d’Italia. L’attenzione è stata focalizzata sulla zona adriatica del Salento, in particolare a Lecce, Andrano, Tricase e Santa Maria di Leuca, con un blitz contro il clan Penza. Secondo l’accusa, il boss Marco Penza, attualmente in carcere, gestiva l’organizzazione criminale impartendo ordini da dietro le sbarre.

Nel complesso, sono stati eseguiti 88 arresti (57 in carcere e 31 ai domiciliari) a carico di 112 indagati, su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, Francesca Mariano che ha accolto la richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. Le accuse spaziano dall’associazione mafiosa, al traffico di stupefacenti, al porto e alla detenzione illegale di armi, aggravate dall’agevolazione mafiosa, fino a reati contro le persone e il patrimonio.

L’inchiesta, condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Lecce dal 2020 al 2024, ha messo in luce l’esistenza di un’associazione mafiosa operante principalmente nella provincia di Lecce, diretta da Marco Penza e sostenuta da altri due gruppi criminali dediti al narcotraffico nel Salento. Il traffico di droga è stato identificato come il cuore degli affari del clan, ma è emerso anche un nuovo aspetto: collaborazioni tra gruppi mafiosi di diverse zone del Salento, che si univano per ottenere profitti dal narcotraffico, dalle estorsioni, dall’autoriciclaggio e dalla violazione delle leggi sulle armi.

Tra gli indagati, emergono i nomi di Antonio Marco Penza, detenuto e già condannato per reati di mafia, e i suoi due principali collaboratori, Andrea Leo e Francesco Urso, che controllano rispettivamente il traffico di droga nelle zone di Vernole, Melendugno, Andrano e paesi limitrofi. Questi criminali hanno monopolizzato lo spaccio di stupefacenti con il sostegno di una rete di affiliati distribuiti nelle diverse aree della provincia.

Gli indagati sono accusati di 127 reati, che comprendono associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsioni, reati legati alle armi e tentato omicidio. Durante l’indagine, sono stati effettuati 25 arresti in flagranza, con il sequestro di circa 40 kg di stupefacenti tra cocaina, hashish, eroina e marijuana, oltre a numerose armi da fuoco. Sono stati anche avviati sequestri preventivi per un valore di circa 1,7 milioni di euro, comprensivi di beni immobili, veicoli e beni aziendali, tra cui una pizzeria di Lecce, gestita da uno degli indagati principali.

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