Omicidio di Salvatore Bramucci, condannate a 24 anni di carcere la moglie e la cognata

Ucciso con sei colpi di pistola nel Viterbese il 7 agosto 2022. Secondo i giudici la vittima pagò la decisione di lasciare la famiglia portando con sé una consistente somma di denaro.

Viterbo – Salvatore Bramucci fu ucciso il 7 agosto 2022 con sei colpi di pistola mentre si trovava nella sua auto, nei pressi della sua abitazione ad Acquafredda, frazione di Soriano nel Cimino, in provincia di Viterbo. Secondo le indagini, il movente dell’omicidio era da ricondursi alla decisione di Bramucci di lasciare la famiglia, portando con sé una consistente somma di denaro.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Massimiliano Siddi, portarono nell’arco di pochi mesi agli arresti dei presunti responsabili. Due sospetti membri del gruppo di fuoco, Tonino Bacci e Lucio La Pietra, furono arrestati a ottobre 2022. Poco dopo, fu fermata anche Sabrina Bacchio, cognata della vittima, considerata dagli inquirenti l’organizzatrice del delitto. Infine, il 26 settembre 2023, venne arrestata Elisabetta Bacchio, moglie di Bramucci, ritenuta la mandante dell’omicidio.


A novembre, la Procura aveva richiesto quattro ergastoli e due condanne rispettivamente a 24 e 18 anni per i sei imputati accusati di omicidio pluriaggravato. Oggi, la Corte d’Assise di Viterbo ha emesso la sentenza di primo grado, infliggendo pene detentive ma senza ergastoli: Alessio Pizzuti, che avrebbe contribuito all’organizzazione senza però partecipare direttamente all’omicidio: 18 anni. Elisabetta Bacchio (vedova) e Sabrina Bacchio (cognata): 24 anni di reclusione ciascuna; Tonino Bacci, considerato la mente del gruppo dei sicari: 28 anni; Lucio La Pietra, altro esecutore materiale: 27 anni; Costantin Dan Pomirleanu, cognato di Bramucci, accusato di aver gestito la distribuzione del denaro ai killer: 20 anni;

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