Tra i destinatari le vittime sul lavoro e le forze dell’ordine. Tecnici del ministero della Giustizia studiano una soluzione normativa.
Roma – Inserire tra i destinatari del gratuito patrocinio, a prescindere dal reddito posseduto, le persone offese dai reati commessi con violazione delle norme perla prevenzione degli infortuni sul lavoro, ed i prossimi congiunti. Allo stesso modo consentire l’accesso al gratuito patrocinio ai componenti delle forze dell’ordine ad ordinamento civile e militare oggetto di indagini e procedimenti per atti compiuti nell’esecuzione del proprio lavoro. Lo prevede la proposta di legge a prima firma di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, presentata in una conferenza stampa a Montecitorio insieme al capogruppo del partito in commissione Affari Costituzionali Igor Iezzi, alla capogruppo in commissione Giustizia Ingrid Bisa, il capogruppo in commissione Lavoro Andrea Giaccone.
“Come si inserisce questa proposta rispetto a quanto letto sui giornali oggi, cioè la volontà del governo di creare uno scudo penale per le forze di polizia? Questa proposta di legge l’abbiamo fatta la settimana scorsa, non potevamo sapere che il governo proprio oggi avrebbe annunciato questo tipo di intervento. È chiaro che le due cose non sono in contraddizione: noi abbiamo fatto la nostra proposta per dare una tutela maggiore agli agenti: se dal governo arriveranno altre proposte, capiremo quali sono. Per ora abbiamo letto solo articoli di giornale, tutto ciò che va a sostegno delle Forze dell’ordine merita il nostro appoggio e la nostra approvazione”, ha spiegato Molinari.
“Già con il ddl sicurezza abbiamo ottenuto passi avanti. Abbiamo raddoppiato i fondi erogati dallo Stato per garantire le spese legali agli agenti che subiscono processi”, ha osservato Molinari. “Quindi prima di ragionare su futuribili ipotesi abbiamo la possibilità in pochi giorni al Senato di iniziare a portare a casa quanto già ottenuto“, ha concluso. Due giorni fa era intervenuto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parlando dell’esigenza di “importanti tutele aggiuntive a quello che è il lavoro complicato delle forze dell’ordine. Parliamo della tutela legale, parliamo dell’innalzamento delle pene per alcune fattispecie di reato laddove sono commesse in danno ai rappresentanti delle forze di polizia. Quindi il Parlamento sicuramente è abbastanza orientato a arrivare al più presto all’approvazione di questo testo normativo”, aveva dichiarato il ministro.
Non c’è ancora una bozza, ma i tecnici del ministero della Giustizia, in accordo con Palazzo Chigi, stanno studiando una soluzione normativa per evitare che le forze dell’ordine, che agiscono per legittima difesa e nell’esercizio del proprio dovere, siano iscritte nel registro degli indagati arrivando a rischiare la sospensione dal servizio e ripercussioni sullo stipendio. A quanto si apprende non è ancora pronto un testo, ma si sta ragionando su diverse ipotesi che possano tutelare gli interessi di tutte le parti. Del resto la stessa iscrizione nel registro avviene anche a garanzia dell’indagato. Al momento sarebbero tre le ipotesi in campo: intervenire con un emendamento al ddl Sicurezza, ancora all’esame del parlamento, con un ddl ad hoc a cui sia garantita una corsia preferenziale oppure con un decreto legge.
Il dibattito politico è acceso. Prima va approvato il ddl sicurezza, poi si fanno altri passi. Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari parlando dello scudo penale per gli agenti che a suo avviso non dovrebbe entrare come modifica nel ddl sicurezza, ma magari introdotto tramite decreto del governo. La Lega ha illustrato alla stampa la proposta di legge sul gratuito patrocinio per le vittime del lavoro le forze dell’ordine e i familiari, “una tutela legale aggiuntiva” per gli agenti “che incappano in inchieste penali per ragioni di servizio”, ha spiegato Molinari. Sulle eventuali modifiche al ddl sicurezza “la nostra posizione è diversa da FdI. Noi riteniamo che vada approvato senza modifiche”, ha aggiunto.
Ad una giornalista che rimarcava la moral suasion del Colle su alcuni punti del ddl, con il rischio che possano essere poi considerati incostituzionali, ribatte il leghista Igor Iezzi: “Il dibattito alla Camera è stato lungo e approfondito proprio per venire in contro ad alcune esigenze. Eventuali correzioni si possono sempre fare”. L’ex ministro del Lavoro ed esponente Pd Andrea Orlando parla di “prove generali per uno Stato di polizia. I giornali di destra preparano il terreno. Immancabili ex politici e intellettuali già (sedicenti) di sinistra come testimonial”. “La sicurezza si ottiene mettendo poliziotti e carabinieri su strada con mezzi e stipendi adeguati. Attenti a pensare che costruendo nuovi reati aumentate la sicurezza perché la storia italiana dice il contrario”, afferma il leader di Azione Carlo Calenda.
Lo scudo penale, secondo i Cinquestelle, “sarebbe l’ennesimo inaccettabile ribaltamento del nostro ordinamento per mano di un centrodestra che procede sempre più attraverso improvvisazioni e colpi di testa. Le forze dell’ordine sono un baluardo fondamentale per l’affermazione della legalità e per la difesa della sicurezza di tutti i cittadini, la politica deve sostenerle concretamente e costantemente. Le leggi per tutelare il loro lavoro e la loro integrità esistono già e devono essere applicate”, affermano i rappresentanti del M5S nelle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera e del Senato.
Sul tema interviene Forza Italia. “Ragionamenti sullo scudo penale devono essere conseguenti a una ferma e piena condanna da parte di tutte le forze politiche per gli atti compiuti, completamente avulsi da forme di protesta civile e democratica. Il nostro è un sostegno pieno e convinto alle forze dell’ordine. Non possono esserci ragionamenti filosofici: sarà la magistratura poi a fare il proprio lavoro, valutando i fatti, come già accaduto per altre drammatiche situazioni”, ha detto Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia, ospite a Sky Start. Dura la condanna di +Europa. “La destra non dovrebbe strumentalizzare gli scontri che ci sono stati nelle ultime giornate per non chiedere che comunque ci sia un accertamento completo dei fatti e di eventuali responsabilità. Sulla vicenda della morte di Ramy le parole del padre del ragazzo hanno rappresentato una grande lezione: ha invitato tutti a chiedere giustizia e non vendetta e di farlo in maniera non violenta”, ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, a STAR su SKYTG24.
“Rifondazione Comunista si associa alla protesta delle associazioni delle vittime delle stragi di mafia e terrorismo contro l’articolo 31 del ddl sicurezza. Lo scudo penale per gli apparati di sicurezza è inaccettabile. Questo è il ddl della Loggia P2″, affermano Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Gianluca Schiavon, responsabile giustizia del partito.