Sequestri in Toscana per 6 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta su una banca sammarinese

Gli indagati avrebbero orchestrato la cessione forzata dell’istituto di credito. I sigilli della Gdf ai beni “italiani” per evitarne la dispersione in attesa del giudizio d’appello.

Firenze – La Guardia di finanza ha eseguito in Toscana un provvedimento di sequestro conservativo di beni per un valore complessivo fino a 6 milioni di euro, su richiesta delle autorità giudiziarie di San Marino. L’operazione si inserisce in un’inchiesta che coinvolge dirigenti e funzionari della Banca Centrale della Repubblica del Titano, accusati, insieme a un imprenditore, di pratiche finalizzate a depauperare un noto istituto di credito sammarinese.

Secondo quanto riportato dalla Procura di Firenze, gli indagati avrebbero orchestrato la cessione forzata dell’istituto di credito a una banca di primaria importanza operante nello stesso Stato. L’indagine condotta dalle autorità di San Marino ha portato alla richiesta di sequestro conservativo per evitare la dispersione di beni patrimoniali, in attesa del giudizio di appello.

Il provvedimento è stato eseguito dalla Procura di Firenze tramite un decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari (GIP), a seguito di una richiesta di assistenza giudiziaria internazionale. Le indagini della Guardia di finanza hanno portato all’individuazione di beni immobili e mobiliari situati nelle province di Firenze, Lucca e Siena.

Tra i beni sequestrati figurano sei immobili adibiti a uso abitativo, tre terreni destinati a bosco e pascolo, due auto d’epoca di lusso (una Ferrari California e una Fiat Dino) e un SUV di alta cilindrata. Sono stati inoltre bloccati i conti correnti bancari riconducibili agli indagati.

L’operazione rappresenta un passo importante per tutelare le ragioni creditorie, garantendo che le risorse patrimoniali non vengano sottratte al controllo giudiziario durante l’iter processuale.

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