Il padre di Fortuna si oppone al trasferimento della salma: “Costruiamo una cappella a Caivano”

Pietro Loffredo chiede di poter commemorare “a casa” la figlioletta uccisa a 6 anni per essersi ribellata all’ennesima violenza sessuale.

Napoli – Pietro Loffredo, padre di Fortuna, la bambina di 6 anni vittima di un brutale omicidio al Parco Verde di Caivano nel 2014, si oppone fermamente al trasferimento della salma della figlia al nord, richiesto dalla madre, Mimma Guardato. La piccola Fortuna fu scaraventata giù da un palazzo dal vicino di casa, dopo essersi ribellata a un’ennesima violenza sessuale.

Attraverso una lettera inviata al commissario straordinario Fabio Ciciliano, Loffredo, assistito dagli avvocati Sergio e Angelo Pisani, propone la costruzione di una cappella a Caivano per onorare la memoria della figlia. La cappella, afferma, servirebbe non solo a ricordare Fortuna, ma anche a fungere da monito affinché atrocità simili non si ripetano mai più.

Nella lettera, Loffredo ribadisce il suo diritto, in quanto genitore, a essere consultato per decisioni che toccano profondamente la sfera personale e affettiva. “Il diritto alla memoria della figlia spetta in egual misura a entrambi i genitori”, dichiara, chiedendo al commissario Ciciliano di considerare con attenzione i diritti e le sensibilità di tutte le parti coinvolte.

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