Scoppia il caso Musk: governo nega accordi ma le opposizioni insorgono

Bufera su SpaceX. Le opposizioni insorgono e chiedono chiarimenti alla premier: ‘Il governo in Aula’. Elon rilancia: ‘Vi daremo Starlink’.

Roma – Tutto inizia con l’indiscrezione pubblicata da Bloomberg che parla di discussioni avanzate con Space X di Elon Musk per fornire servizi di telecomunicazione sicuri all’Italia con un contratto quinquennale da 1,5 miliardi. In poche ore scoppia la polemica, con le opposizioni che chiedono chiarimenti immediati. Così la Presidenza del Consiglio deve intervenire. E smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo italiano e la società SpaceX per l’uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink. Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati”, si legge in una nota di Palazzo Chigi.

La stessa Presidenza del Consiglio “smentisce ancora più categoricamente, considerandola semplicemente ridicola, la notizia che il tema di SpaceX sia stato trattato durante l’incontro con il Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump”. Ma intanto le opposizioni insorgono. “Desta profonda preoccupazione la notizia
che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in occasione della visita a Donald Trump, avrebbe accelerato un accordo con il gruppo Space X, controllato da Elon Musk, per un contratto di cinque anni per la fornitura di servizi di telecomunicazione al nostro Paese per un valore di 1,5 miliardi di euro: non solo noi di Avs ma l‘opinione pubblica si chiede se questo governo intenda utilizzare i soldi degli italiani per ingraziarsi politicamente Donald Tump ed Elon Musk: sarebbe gravissimo”, ha detto nell’aula della Camera Filiberto
Zaratti, capogruppo di Avs
nella commissione Affari costituzionali.

Elon Musk e Donald Trump

“Dalle indiscrezioni di stampa – ha proseguito – apprendiamo che l’accordo sarebbe stato contrastato da alcuni funzionari dell’amministrazione italiana, preoccupati per l’impatto sugli operatori del settore delle telecomunicazione, potrebbe perfino essere all’origine delle inattese dimissioni della direttrice del Dis Elisabetta Belloni. L’impatto di questa azzardata mossa è gravissimo e richiede spiegazioni in Parlamento da parte della presidente Meloni alla quale noi ricordiamo che la sicurezza nazionale non può essere appaltata a un gruppo privato di proprietà di Elon Musk: voi parlate troppo di sovranismo, dimenticando il senso della sovranità e dell’indipendenza”. Avs e Pd hanno chiesto, nell’Aula della Camera, un’informativa urgente del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sulle indiscrezioni di stampa relative all’affidamento a SpaceX dei servizi di connettività della Pa italiana.

Alessandro Alfieri, senatore del Pd e responsabile riforme e Pnrr della segreteria di Elly Schlein su Affaritaliani.it sottolinea che sulla trattativa con Space X di Starlink di Elon Musk “tutte le opposizioni in Parlamento, nessuna esclusa, sono compatte e abbiamo tutti chiesto alla presidente del Consiglio di riferire al più presto in Aula perché c’è la gravissima possibilità di una cessione di sovranità nazionale. L’unico modo di contare per l’Europa è quello di avere una sicurezza e una difesa comune, sia per fermare i conflitti in atto sia per garantire stabilità al nostro continente”. “Il timore – osserva il senatore Dem – è che Meloni ottenga
di non arrivare al 2% del Pil per le spese militari nella Nato come chiesto dagli Usa, ma che in cambio sul fronte della difesa e della sicurezza si acquisti da società americane. Significherebbe affossare in partenza l’autonomia strategica dell’Ue perché la difesa europea si costruisce con la convergenza delle industrie della difesa europea e investendo su tecnologie e progetti comuni”.

“Serve molta prudenza quando si parla di sicurezza nazionale e di dati sensibili. Da parte nostra non c’è alcun no pregiudiziale, ma la richiesta al governo di essere molto cauti”. Così, ad Affaritaliani.it, il portavoce nazionale di Forza Italia e vice-capogruppo vicario alla Camera Raffaele Nevi sull’ipotesi di accordo sui satelliti tra l’esecutivo e in particolare la presidente Giorgia Meloni e le società di Elon Musk. “Bisogna valutare attentamente se c’è la convenienza per il nostro Paese per siglare queste intese, vanno tutelati i dati della privacy degli italiani e va garantita la massima attenzione sulla cybersecurity. Nessuna pregiudiziale di Forza Italia su Musk e le sue aziende, ma massima attenzione, prudenza e cautela certamente”, conclude il portavoce nazionale del partito guidato da Antonio Tajani.

“La space economy è cruciale, prendiamo il migliore. E’ Musk? Discutiamo, non c’è solo lui. Ma non vai a fare una cena e decidi di dare 1,5 miliardi a un amico mio che è venuto ad Atreju”, ha detto Matteo Renzi, a L’aria che tira, su La7. “Fai un percorso di trasparenza e dici, secondo me Musk è un genio e ha la tecnologia migliore. Ma il miliardo e mezzo non è della sora Giorgia o della sorella ma degli italiani -ha aggiunto il leader di Iv-. Qui ci siamo abituati che la Meloni va in Albania vede Rama e gli dà 800 milioni, ma non sono soldi suoi. Se con i soldi suoi vuole comprare casa faccia lei, ma con il miliardo e mezzo degli italiani devi metterla in modo trasparente”. Un dibattito parlamentare su Space X? “Deve venire Meloni e metterci
la faccia”,
ha detto ancora.

Il capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli sui social scrive: “Dunque essere patrioti e sovranisti significa vendere pezzi di sicurezza nazionale a Elon Musk, consegnare la rete Tim (anch’essa strategica per la sicurezza nazionale) agli americani di Kkr, svendere per pochi spiccioli la compagnia aerea di
bandiera ai tedeschi, privatizzare Poste italiane. D’altronde lo avevamo già denunciato in occasione della Nadef del 2023, quando il governo ha scritto nero su bianco che era intenzionato a liberarsi dai gioielli di famiglia per incassare almeno 20 miliardi di Euro fino al 2026. Mancano ancora due anni alla scadenza, svenderanno tutto”. Su Musk e il suo rapporto con il governo italiano, Elly Schlein evidenzia le contraddizioni tra Meloni e Salvini e chiede che il premier “venga in Parlamento a riferire su questa vicenda paradossale”.

La segretaria del Pd chiarisce: “La corsa della destra italiana al bacio della pantofola all’uomo più ricco del mondo starebbe assumendo tratti ridicoli, se non fosse che in gioco ci sono la sicurezza nazionale, i soldi dei cittadini italiani e i loro dati sensibili. Perché ieri il vicepremier Salvini, con la conferma di Musk stesso, ha di fatto smentito la dichiarazione di Palazzo Chigi che sosteneva che tra il governo e SpaceX non si stia concludendo l’accordo per l’utilizzo del sistema Starlink”. Mentre a Sky TG24, Galeazzo Bignami, capogruppo alla Camera di Fdi, ha precisato: “È un polemica davvero fondata sul nulla”. E ha aggiunto: “Sarebbe una cosa illecita se il governo avesse concluso dei contratti, perché noi abbiamo un Codice degli appalti che, anche nei settori speciali, presuppone comunque lo svolgimento di una procedura di evidenza pubblica che preclude la possibilità di qualsiasi contratto. Basterebbe quindi conoscere un po’ le leggi per sapere che quello che le sinistre dicono è del tutto impossibile da realizzare”.

Per il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi: “È davvero triste lo spettacolo di un’opposizione che si inventa un fantomatico accordo del governo con una società di Elon Musk e che a fronte di una secca e categorica smentita con una nota ufficiale di Palazzo Chigi, che per la pseudonotizia arriva a usare il termine ‘ridicola’, tenta disperatamente di insistere”. Intanto il ministro dei Trasporti Matteo Salvini su X aveva auspicato un accordo per l’utilizzo di Space X considerandolo un’opportunità. E ieri è arrivata la risposta di Musk, che continua a far sapere di essere pronto: “Sarà fantastico. Anche altri Paesi in Europa chiederanno di usufruirne”. A stretto giro, sullo scambio, è però arrivato, critico, il commento del leader del M5s, Giuseppe Conte: “Meloni e Salvini si contraddicono a vicenda mentre giocano a fare la gara a chi è più amico di Musk. Vengano in Parlamento a spiegare anziché stare sui social o nascondersi dietro qualche nota“.

Nel frattempo, un “vademecum nei giorni di miseria per giornalisti non faziosi” viene postato su X da Andrea Stroppa, il referente di Elon Musk in Italia, con il quale – con domande e risposte – intende rassicurare sul sistema Starlink. La prima Faq riguarda la sicurezza del sistema: “E’ sicuro? Sì, è molto sicuro”, assicura. “Utilizza i protocolli di crittografia più avanzata, modulazioni complesse di frequenze, un sistema dinamico dei satelliti per essere resistente ad attacchi, utilizza gli inter-satellite links”. E “mentre non ci sono notizie pubbliche di sabotaggi di reti satellitari a bassa orbita – aggiunge -, sono numerosi i sabotaggi con grandi danni ai cavi. L’Ucraina – porta come esempio Stroppa – dall’inizio della guerra non solo continua a utilizzarlo, ma ha aumentato il range dei servizi adottati”.

Altra domanda, centrale anche nel dibattito politico che si è acceso in queste ore, è sui dubbi che si possano svendere i dati all’estero. “No”, è la risposta. “Esistono delle configurazioni che permettono di avere il pieno controllo dei dati e una completa sovranità” tecnica e legale. Nessuno “scandalo”, poi, per il fatto che in Europa si utilizzi tecnologia americana (“tutti i sistemi di comunicazione nei paesi europei utilizzano tecnologie statunitensi” come Microsoft, iOS, il Polo Strategico Nazionale, Google e Oracle) e nemmeno rischi di perdere il controllo delle aziende: “le aziende di telecomunicazioni in Italia – spiega infatti Stroppa – non sono più da anni a completo controllo pubblico”.

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