La ministra del Turismo: “Molto soddisfatta, in quattro mesi abbiamo realizzato il progetto. Siamo al 75% di strutture registrate”.
Roma – “Credo che il Cin farà emergere almeno il 20% di strutture che svolgono attività non essendo
registrate. E credo che lo vedremo anche dalle statistiche sulle presenze turistiche”. Lo spiega in un’intervista al Sole 24 Ore Daniela Santanchè, ministro del Turismo, che rivendica un primo risultato derivante dal codice identificativo nazionale per le locazioni turistiche e le altre strutture ricettive. Siamo al 75% di Cin rilasciati alle strutture registrate nella banca dati. “Sono molto soddisfatta, in quattro mesi abbiamo realizzato una banca dati nazionale, allineandola con quelle regionali e migrandola sul Polo strategico nazionale e raggiungendo così il target Pnrr prima delle altre Pa”, prosegue.
Resta il problema degli alloggi non registrati nella banca dati. “Credo che la necessità di operare li spingerà ad emergere. Anche i turisti faranno selezione, e la qualità passerà per l’emersione e il controllo”, spiega la ministra. Il Cin renderà più facili i controlli, ma non risolve il problema del sovraffollamento turistico nei centri storici da cui fuggono i residenti. “Certamente si può fare meglio, ma mi sono assunta la responsabilità di intervenire su un problema che non è certo sorto negli ultimi due anni e che non era stato affrontato prima – racconta -. Detto ciò, a gennaio presenterò uno studio della situazione nelle città che è stato molto
complesso e riserverà delle sorprese. Un’azione politica deve avvalersi di numeri e da lì partiremo”.
“Il problema dei centri storici riguarda solo quattro città: Firenze, Roma, Venezia e Milano – conclude -. Dobbiamo studiare i numeri e non avere furore ideologico. E poi ragionare con buon senso e non dire troppi no a chi lavora”. Il codice identificativo nazionale (Cin) per gli affitti brevi, è il meccanismo istituito nel 2023 per sostituire definitivamente quelli di riconoscimento regionale e serve a censire e tracciare tutte le locazioni turistiche per periodi inferiori ai trenta giorni.
Il sistema del codice identificativo nazionale, creato con la finalità di contrastare gli affitti abusivi ed evitarne la diffusione sul territorio nazionale (con preminente attenzione alle città che attirano flussi turistici maggiori), prevede la costituzione di una banca dati nazionale delle strutture ricettive e degli immobili in locazione breve e per finalità turistica (Bdsr). A essa devono obbligatoriamente iscriversi coloro che vorranno mettere in affitto le proprie case per brevi periodi, inserendo le varie informazioni catastali e le certificazioni sugli impianti a norma.