“Merry X Mas”: non c’è Natale senza polemica politica, il caso a Biella

Critiche sulle luminarie che a qualcuno ricordano la “Decima Mas”, sono state posizionate davanti a Villa Schneider, sede dell’Anpi.

Biella – Da Nord a Sud, ogni Natale che si rispetti, c’è una scritta che finisce sempre per scatenare polemiche: è l’insegna ‘XMas’, che pur volendo essere una abbreviazione dell’inglese Christmas non va proprio giù a una certa parte politica. Perché? Richiama inequivocabilmente la Decima Mas, il reparto dei mezzi d’assalto della Marina italiana che nel marzo del 1941 assunse la denominazione di X flottiglia Mas, dal motto dannunziano ‘Memento audere semper’. Un affronto farsi selfie e brindare alla Festa che arriva sotto quel simbolo che è apertamente schierato con i fanatici del Terzo Reich. Ora è la volta di Biella.

Le luminarie di Natale hanno scatenato un acceso dibattito nella città piemontese. A generare la polemica politica sono state le luci con la scritta “Merry X Mas”: un buon Natale in versione americana che, però, a qualcuno – come ogni anno – ha ricordato la “Decima Mas” del comandante Junio Valerio Borghese, conosciuto come il “principe nero”, che nel ’43 si schierò con la Repubblica sociale italiana e a fianco dei nazisti, diventando tristemente nota per le azioni contro i partigiani.

Natale a Biella con polemica

Ma c’è di più: quella scritta della polemica è stata posizionata proprio davanti a Villa Schneider, sede dell’Anpi, che durante la guerra era luogo di tortura delle Ss naziste. “E pensare che io avrei preferito un italianissimo Buon Natale”, ha commentato il sindaco di centrodestra di Biella, Marzio Olivero. In un primo momento, anzi, il sindaco aveva anche deciso di togliere la scritta, e le lettere X e M erano state coperte con dei teli neri.

“Ero stato contattato da due autorevoli esponenti della sinistra biellese, che mi hanno segnalato, con garbo e tono conciliante, quale inconveniente a loro avviso vi fosse in quelle decorazioni natalizie”, aveva spiegato il primo cittadino.  Ma poi ci ha ripensato, dopo gli attacchi di Avs e Pd. “Analoga sensibilità – spiega Olivero – non vi è evidentemente stata da parte di altri esponenti meno autorevoli della sinistra biellese, che non hanno saputo sottrarsi al desiderio di impartire lezioni al prossimo, animati, come avviene in alcuni salotti, da vanità e presunzione”. 

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