Fiaip e SoloAffitti: “Esenzione Imu per chi offre casa agli universitari e aumento delle detrazioni ai giovani inquilini dal 19 al 30%”.
Roma – Tempi duri per gli studenti universitari che devono fare i conti con i prezzi degli affitti, saliti alle stelle. Gli universitari si trovano nella morsa del caro affitti, che risente anche del fenomeno degli affitti brevi nelle principali città sede di atenei. I prezzi medi degli affitti, da Nord a Sud, sono in continua salita, nonostante le proteste degli universitari. Per una stanza singola si arriva a pagare anche 630 euro. Il canone medio, aumentato del 23% in un anno, è di 372 euro. Per una camera doppia l’affitto medio è di 283 euro: in questo ultimo caso l’aumento, rispetto al 2023, si assesta al 26%. Questa è la fotografia scattata dal centro studi di SoloAffitti in collaborazione con la FIAIP – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali – presentata alla Camera.
Aumenta di circa il 30% in un anno la domanda, mentre cala del 10% l’offerta e scegliere piccole città universitarie o andare a vivere in zone periferiche dei grandi centri fa risparmiare fino al 40% in meno rispetto alle grandi città universitarie. Ecco perché Silvia Spronelli, amministratore delegato di SoloAffitti Spa ha sottolineato di aver “proposto una migrazione degli studenti dalle grandi città, che non sempre sono sinonimo di qualità, alle città di piccole e medie dimensioni che ospitano atenei indipendenti di eccellenza o sedi distaccate. Questo favorisce sia lo studente, che ha la possibilità di usufruire di canoni di locazione più bassi, inferiori anche ai 250 euro, quindi sicuramente molto convenienti, ma possono anche incentivare gli studenti a frequentare università e favorire le città stesse, perché una buona collaborazione fra pubblico e privato potrebbe portare alla riqualificazione del territorio attraverso la creazione di nuovi studentati e favorendo l’economia locale”.
L’amministratore delegato di SoloAffitti Spa, il Gruppo di consulenza, gestione e tutela della rendita immobiliare che insieme alla Federazione italiana agenti immobiliari professionali – Fiaip ha organizzato, questa mattina, nella sala stampa della camera dei Deputati, la conferenza stampa “Affitti studenti: strategie e proposte per far fronte all’emergenza abitativa”, cerca di offrire delle soluzioni per combattere il caro affitti. Spronelli spiega quali possono essere, oltre agli studentati, gli interventi dei privati: “Una proposta che abbiamo fatto, sempre a vantaggio degli studenti, è sbloccare l’affitto delle singole stanze attraverso un meccanismo che venga inserito nel calcolo del canone concordato, che è già uno strumento ben funzionante, ma che non prevede distinzione tra affitto dell’intero immobile e affitto della singola stanza – sottolinea – Poter inserire una regola che preveda un incentivo al proprietario che affitta una singola stanza allo studente con un aumento del canone di affitto del 20-30%, nelle città che ne hanno maggiormente bisogno, comporterebbe un’immissione sul mercato di un numero maggiore di stanze e, di conseguenza, un abbassamento del canone”, conclude.
Serve, dunque, una fiscalità di vantaggio sia per i proprietari che per gli studenti per favorire l’aumento dell’offerta abitativa e nel contempo rendere più sostenibile il pagamento dell’affitto. Su questi due elementi poggia la proposta di legge presentata alla Camera, da Fiaip (la Federazione degli agenti e intermediari immobiliari e SoloAffitti. La proposta prevede, da un lato, l’esenzione dell’Imu a favore dei proprietari che affittano a studenti universitari fuori sede tramite la stipula di contratti di natura transitoria (da 6 a 36 mesi). Tramite la leva fiscale si vuole incentivare ad affittare a studenti fuori sede, riferendosi a quei proprietari che, ad oggi, scelgono altre tipologie di locazione o, addirittura, preferiscono lasciare le case vuote (secondo l’Istat su 35 milioni di abitazioni in Italia ce ne sono 9,5 milioni di sfitte).
Ma si chiede anche l’aumento della detrazione, a favore dello studente-inquilino, dal 19% al 30% sul canone di locazione annuo su di un massimo di 6mila euro e non di 2633 euro (portando il risparmio annuale da 500 a 1800 euro ovvero un beneficio per lo studente di 150 euro mensili e non di 40), mantenendo gli attuali limiti reddituali e lasciando esteso il beneficio, come già accade oggi, ai genitori ovvero a chi di fatto paga l’affitto e anche nel caso dell’affitto di una sola stanza.
“L’assenza di case per studenti, soprattutto nelle grandi città universitarie, è un problema reale che alimenta l’aumento dei canoni di locazione – dichiara il presidente nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini -. È per questo che abbiamo posto all’attenzione del legislatore due proposte orientate ad introdurre concreti benefici fiscali finalizzati da una parte ad aumentare l’offerta abitativa sul mercato, dall’altra a rendere più sostenibile il pagamento dell’affitto agevolando gli studenti sia nell’accesso alla casa che, indirettamente, nel diritto allo studio in particolare per le famiglie economicamente più deboli”.
L’emergenza sul caro affitti è anche alimentata dagli affitti brevi, su cui è scoppiato il caso in questi giorni. Gli alloggi per gli studenti fagocitati dai turisti. I prezzi sono infatti saliti alle stelle, un aumento incontrollabile che sta piegando gli studenti alla ricerca di una casa. Anche in quelli che anni fa potevano considerarsi dei quartieri universitari, gli affitti sono decisamente alti e non sostenibili. Da Milano, a Roma, fino a Palermo: l’innalzamento dei prezzi ha colpito tutta l’Italia. Non è un problema nato oggi: sono anni che la situazione è questa, come evidenziato già negli anni scorsi con la protesta degli studenti nelle tende.
Se per gli universitari la spesa più consistente è quella dell’alloggio, che di conseguenza erode risorse a migliaia di famiglie, il 29% degli universitari è in grave difficoltà nel pagare affitto e bollette. “C’è bisogno di un intervento economico urgente” ha spiegato più volte la segretaria confederale della Cgil, Daniela Barbaresi. Gli studenti non riescono a permettersi tutti i rincari. “In moltissimi – ha evidenziato Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Unione degli universitari (Udu) – ci segnalano enormi difficoltà nel trovare alloggio. Il 56% lamenta costi troppo elevati, il 47% condizioni non dignitose degli appartamenti, il 41% la carenza di alloggi”.