Milano: “buco” del 97% su ufficiali giudiziari. Ritardi di 2 anni per uno sfratto

Dai dati di Unep emerge un quadro disastroso. Uno scoperto allarmante con punte che arrivano al 100% a Pavia, Sondrio e Varese.

Milano – Uno scoperto del 97% degli ufficiali giudiziari con “punte che arrivano al 100% a Pavia, Sondrio e Varese”. E la conseguenza per i cittadini è “anche due anni di ritardo per eseguire uno sfratto” o un “pignoramento”. Il dato è stato reso noto in occasione di un incontro fra le Corti d’appello di Milano e Brescia con i sindacati dei funzionari pubblici del settore giustizia e degli Uffici Unep. Nel distretto di Milano manca il 19,89% dei funzionari complessivi. Un quadro disastroso quello fotografato in relazione allo stato di salute degli Uffici notificazioni, esecuzioni e protesti, se si considera che la carenza di personale ha raggiunto numeri allarmanti.

A Brescia l’indice di scopertura – che non si calcola più in base alle “piante organiche” ma sui “fabbisogni” reali – va dal 44% del capoluogo al 70% di Mantova con “personale a tempo determinato” in numero “superiore ai colleghi assunti a tempo indeterminato”. “Non sono semplicemente numeri – ha spiegato il presidente della Corte d’appello di Milano, Giuseppe Ondei – ma si traducono in un’assenza di risposte ai bisogni di giustizia sostanziale dei cittadini”.

Mancano risorse, concorsi e assunzioni – ha aggiunto -. Ciò che è in discussione è l’efficienza di un sistema che oggi si propone di essere moderno e tecnologicamente avanzato, ma al contempo risulta manchevole nelle sue più basilari funzioni”. “Ci sono uffici – ha spiegato un sindacalista durante l’incontro con un esempio – che anche se venissero banditi oggi i concorsi nel 2026 si ritroverebbero senza più nemmeno un ufficiale giudiziario”. 

Un sistema inefficiente “conduce inevitabilmente alla compressione del diritto di difesa dei cittadini – sottolinea il presidente dell’Ordine degli Avvocati Antonino La Lumia – un rischio che non possiamo
correre. Le scoperture d’organico, così come i ritardi legati alle piattaforme telematiche ci preoccupano e allarmano. In un momento storico di rivoluzione tecnologica il sistema giustizia deve essere contemporaneo e affidabile”.

Di fronte a questa situazione ci sono i numeri impietosi dell’emergenza abitativa a Milano. Se per eseguire uno sfratto si può attendere anche due anni, sono oltre 2.100 i provvedimenti emessi nel capoluogo lombardo e nell’hinterland nel 2023. Un dato in aumento dell’1,68% rispetto all’anno precedente. Le richieste di esecuzione sono state 402 e gli sfratti effettivamente eseguiti sono stati 133. Lo rivelano i dati raccolti nel rapporto annuale pubblicato dal ministero dell’Interno. In tutta Italia il numero degli sfratti emessi supera le 39mila unità con l’esecuzione effettiva per oltre 21mila di essi.

La fotografia, però, immortala solo una parte del problema, quella riguardante le morosità proprio perché il report segnala solo i casi di richiesta di sfratto di mancato pagamento persistente. Ci sono poi i pagamenti a singhiozzo, quando l’inquilino paga il canone di locazione solo ogni tanto o in ritardo. Secondo l’ufficio studi SoloAffitti, infatti, la percentuale considerando il quadro generale aumenta notevolmente. Il 62% degli inquilini in Italia è in ritardo nel pagamento dell’affitto. Ben un inquilino su due, inoltre, lascia l’immobile senza aver pagato almeno un canone di locazione mensile. A Milano, infatti, nel 2023 sono stati registrati quasi 42.500 contratti d’affitto.

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