Le dichiarazioni di Maria Antonietta Troncone, dopo lo sgombero dei 36 appartamenti occupati abusivamente nell’area del Parco Verde.
Napoli – Il Procuratore di Napoli Nord, Maria Antonietta Troncone, ha lanciato un appello al Ministro Nordio nel corso della conferenza stampa a seguito dello sgombero di 36 appartamenti occupati abusivamente all’interno del Parco Verde di Caivano. “Vorrei sottolineare la rilevanza e l’estensione del territorio che fa parte del circondario di questo ufficio giudiziario: 19 Comuni a Nord di Napoli contraddistinti da un’elevata densità criminale. A fronte di ciò le risorse in campo, destinate a questo ufficio nel suo complesso, sono tutt’ora largamente insufficienti”, dice il magistrato.
“Credo che vi debba essere una maggiore sensibilità e attenzione – ha aggiunto Troncone – nei confronti di questo ufficio giudiziario, per garantire risultati di giustizia e legalità. Un appello che rivolgo soprattutto al Ministero, che è preposto a fornire le risorse. Quindi il Ministero deve essere consapevole che il lavoro fatto per noi è assolutamente incompleto. Occorre integrarlo adeguatamente. Questo risultato è stato raggiunto da questa procura nell’interesse generale dell’ufficio, con grande dedizione da parte dei magistrati che se ne sono interessati con abnegazione, senza risparmio di energie”.
Troncone non nasconde la situazione di emergenza: “Vorrei fra qualche anno verificare se riusciremo a portare a termine con sentenza del giudice questo procedimento (relativo ai decreti di sequestro per il Parco Verde di Caivano,ndr) che è iscritto a carico di 419 persone, con i mezzi di questo ufficio giudiziario nel suo complesso. Le risorse amministrative sono ancora largamente insufficienti”, ha affermato la procuratrice,
evidenziando che dovrebbe esserci “una maggiore sensibilità e attenzione verso questi uffici giudiziari, e non in favore dell’ufficio giudiziario, ma per consentire a questo ufficio di realizzare dei risultati di giustizia e di legalità, in questo territorio che ha così bisogno di giustizia e così bisogno di legalità”.
Il Procuratore ha parlato anche del rischio di prescrizione per i reati ambientali: “I fronti dell’illegalità su questo territorio sono innumerevoli. Con un maggior numero di pubblici ministeri e una maggiore risorsa di polizia giudiziaria si potrebbe condurre un maggior approfondimento di tanti aspetti. L’obiettivo è arrivare alla pronuncia della sentenza da parte del giudice. C’è un eccessivo numero di procedimenti pendenti. Questo riguarda, soprattutto, i reati ambientali. In questo territorio, conosciuto come la Terra dei Fuochi, c’è un rischio di prescrizioni dei reati ambientali. Dopo l’avvenuto sequestro di un sito o di un attività è necessario arrivare ad una sentenza per evitare la prescrizione“.
Si tratta di una situazione di illegalità diffusa che va avanti da diversi anni, tant’è che lo sgombero di oggi è solo una prima parte: la procura ha individuato 240 unità abitative occupate illegalmente. A 419 persone è stato contestato il reato di occupazione abusiva. La Procura aveva ottenuto l’emissione di tre decreti di sequestro preventivo, con riferimento ai comparti A-B-C del complesso residenziale Parco Verde di Caivano, per complessive 252 unità immobiliari, in relazione a plurimi delitti di occupazione abusiva di edifici altrui. Dodici sono stati annullati perché carenza di gravità indiziaria (2) e perché gli occupanti erano nelle graduatorie degli assegnatari (10).
Per gli altri, sono partiti oggi gli sgomberi degli alloggi di proprietà del Comune, per i quali – è emerso nel corso delle indagini – in gran parte non sono neanche stati mai pagati i canoni. In totale, sono indagate 419 persone, individuate come occupanti sine titulo delle case. Per altre posizioni, sono al vaglio le richieste di regolarizzazione. Restano oltre 200 famiglie su cui pende l’ordinanza di sequestro. Per loro, però, parte la fase 2 della riqualificazione dell’area.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sottolinea su X che “con questa operazione prosegue a Caivano l’azione dello Stato per contrastare criminalità e degrado. Interventi necessari che mirano a tutelare il patrimonio edilizio pubblico per continuare sulla strada già intrapresa di una riqualificazione urbana del quartiere, fattore che gioca un ruolo fondamentale per restituire agli abitanti sempre maggiori condizioni di legalità e vivibilità”.
Nel giorno in cui comincia a Caivano l’operazione sgomberi nelle case occupate del Parco Verde, Giorgia Meloni annuncia: “Oggi lo Stato mantiene un altro impegno preso con i cittadini. In occasione dell’inaugurazione del nuovo Centro ‘Pino Daniele’, avevamo annunciato che il lavoro del governo a Caivano non era affatto concluso e che sarebbe andato avanti. Così è stato. Oggi è iniziata la fase 2 del programma di riqualificazione e rigenerazione urbana portato avanti negli ultimi 15 mesi, con lo sgombero degli alloggi occupati abusivamente al Parco Verde da soggetti condannati per reati di camorra”.