Pirateria online: l’Italia è il Paese Ue con meno accessi a contenuti illegali

I fattori alla base del fenomeno: aspetti economici e sociali quali la disuguaglianza di reddito e la disoccupazione giovanile.

Roma – L’Italia è il Paese europeo con il minor numero di accessi a contenuti illegali online, davanti a Germania e Romania. Lo rivela uno studio dell’Euipo (l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) che evidenzia come la pirateria online nell’Unione Europea si attesti a una media di 10,2 accessi mensili per utente. In Italia gli accessi a contenuti hackerati sono in media 7,3, in Germania 7,7 e in Romania 7,9. Sopra gli 8 Polonia, Spagna e Austria. Paesi Baltici e Cipro chiudono la classifica, con oltre 20 accessi al mese. Rispetto all’ultima rilevazione dell’anno scorso, il nostro Paese scala una posizione e sale in testa alla classifica dei Paesi più virtuosi.

Dati che arrivano all’indomani dell’operazione Takendown, la più vasta contro la pirateria audiovisiva condotta in Italia e in Europa, che ha smantellato la più diffusa rete di streaming illegale transnazionale che serviva illegalmente più di 22 milioni di utenti. Oltre 270 operatori della polizia postale hanno effettuato 89 perquisizioni in 15 Regioni italiane e, con la collaborazione delle forze di polizia straniere, 14 perquisizioni nel Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia, nei confronti di 102 persone. La polizia croata ha eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 11 indagati. Aspetti economici e sociali quali la disuguaglianza di reddito, – rileva lo studio – la disoccupazione giovanile e la percentuale di giovani tra la popolazione sono stati individuati come fattori alla base della pirateria per tutti i tipi di contenuti. Per contro, un PIL pro capite più alto e una maggiore conoscenza delle offerte legali di contenuti sono associati a tassi di pirateria più ridotti.

Dall’analisi emerge che la pirateria cinematografica è scesa a 0,71 accessi per utente, prevalentemente tramite streaming, che rappresenta il 74% dell’attività. La pirateria musicale è aumentata lievemente a 0,64 accessi per utente, laddove il ripping (o download di contenuti in streaming) costituisce il metodo principale. La pirateria delle pubblicazioni è rimasta stabile a 2,7 accessi per utente. Il download rappresenta il metodo principale, mentre i manga sono la tipologia di contenuti più piratata, soprattutto su dispositivi mobili. La pirateria di software è cresciuta del 6% (con 0,88 accessi per utente al mese) e, nella fattispecie, i giochi per dispositivi mobili costituiscono la categoria principale. Per quanto riguarda gli eventi sportivi in diretta, la pirateria è cresciuta nel periodo 2021-2023, con 0,56 accessi per utente alla fine dello scorso anno.

Lo studio dell’Euipo ha anche messo in luce una notevole preferenza tra gli utenti di internet per l’accesso a musica e pubblicazioni piratate tramite dispositivi mobili. Tuttavia, per accedere a contenuti televisivi illegali, gli utenti sono più inclini a utilizzare un computer fisso. Lo studio dell’Euipo ha riscontrato che la metà degli accessi degli utenti di internet europei a contenuti piratati riguarda contenuti televisivi (cinque volte al mese). È aumentata la rilevanza dei siti di streaming illegale, come evidenziato da una crescita del 10% delle visite a siti web pirata per servizi di televisione via internet (Iptv) nel 2023. Lo studio stima che fino all’1% degli utenti di internet dell’Ue potrebbe essersi abbonato a servizi Iptv illegali in soli due anni, senza considerare gli utenti che si erano abbonati prima del 2022.

Nel 2023 il 39% degli adulti italiani ha commesso nel 2023 almeno un atto di pirateria, fruendo illecitamente di film, serie, fiction, programmi o sport live. Il dato, che emerge dall’indagine sulla pirateria audiovisiva in Italia nel 2023 di Ipsos per conto di Fapav, è comunque di 3 punti percentuali inferiore rispetto all’anno precedente. In totale si stimano circa 319 milioni di atti di pirateria contro i 345 milioni del 2022. I pirati sono più concentrati tra gli under 35, prevalentemente occupati, possiedono un livello di istruzione più alto rispetto alla media della popolazione italiana e sono geograficamente più concentrati al sud e nelle isole.

Con il termine pirateria informatica si intendono tutte le attività di natura illecita perpetrate tramite l’utilizzo di strumenti informatici. Essa comprende vari settori: tra questi la pirateria domestica (duplicazione di software, video, musica e materiale coperto da diritto d’autore in ambiente domestico tramite masterizzazione e successiva divulgazione ad una ristretta cerchia di persone), l’underlicensing (installazione di software su un numero di terminali maggiore rispetto a quello consentito dalla licenza d’uso), l’hard disk loading (vendita di PC su cui sono installati software contraffatti da parte della stessa azienda addetta alla vendita della macchina), la contraffazione del software (vendita di copie di software piratato, imitandone il packaging e il confezionamento originale) e, infine, la pirateria online. 

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