Sbordone “sproporzione numerica facinorosi rispetto a poliziotti – 3 i feriti – che hanno subito il lancio di bottiglie, mazze e bombe carta”.
Bologna – In due occasioni, durante il corteo di oggi, anarchici armati e a volto coperto hanno tentato di
aggredire gli agenti, tre dei quali sono peraltro rimasti feriti negli scontri. Lo fa sapere in una nota la Questura della città emiliana, spiegando che “il gruppo riconducibile all’area anarchica, circa 200 persone, da piazza dell’Unità ha iniziato un corteo lungo diverse strade del centro cittadino, trovando due volte il blocco dei Reparti della Polizia di Stato. In tali fasi numerosi manifestanti, travisati e armati, hanno tentato di aggredire gli agenti”.
Tre gli agenti rimasti feriti oggi a Bologna, nel corso degli scontri con anarchici e antagonisti che “volevano impedire il corteo autorizzato di Casapound e Rete dei patrioti. Lo ha spiegato il Questore Antonio Sbordone in una nota in cui la Questura fa il punto sulle manifestazioni di oggi nel capoluogo emiliano. Sbordone ha sottolineato come le forze dell’ordine siano state aggredite, “in modo particolarmente vile, vista la sproporzione numerica dei facinorosi rispetto agli agenti, che hanno subito il lancio di bottiglie, mazze e bombe carta”. “Tre colleghi sono rimasti feriti e a loro va la mia vicinanza e l’augurio di una veloce
guarigione”, ha detto Sbordone. Nella note viene ricostruita la dinamica della giornata.
“Il complesso e strutturato servizio di ordine pubblico predisposto dalla Questura di Bologna ha garantito lo svolgimento in sicurezza delle concomitanti manifestazioni che hanno avuto luogo nel pomeriggio odierno in diverse aree del centro storico – sottolinea la questura in una nota – Come ben noto, la manifestazione preavvisata dal movimento politico denominato ‘La Rete dei Patrioti’, formazione di estrema destra, è stata immediatamente stigmatizzata da vari collettivi riconducibili all’area anarco-antagonista bolognese, i quali hanno promosso l’organizzazione di imprecisate e non regolarmente preavvisate manifestazioni di contrapposizione. Tale scenario ha reso necessario l’impiego di un elevato numero di personale delle Forze di Polizia, oltre 300 uomini, per escludere la realizzazione di azioni di contrapposizione improntate all’illegalità
e all’ uso della violenza”.
Il corteo realizzato dai manifestanti dell’area antagonista, dopo il momento di tensione registrato all’interno del Parco della Montagnola, ricostruisce la Questura di Bologna, “non ha presentato ulteriori criticità in quanto il gruppo, costituito da circa 1200 persone, dopo essere uscito dal suddetto Parco si è diretto verso Piazza del Nettuno. In tale sede si sono susseguiti alcuni interventi da parte dei manifestanti, che hanno poi ripreso un corteo diretto presso la sede dell’area del movimento in zona universitaria. Il gruppo riconducibile all’area anarchica, circa 200 persone, da piazza dell’Unità ha iniziato un corteo lungo diverse strade del centro cittadino, trovando due volte il blocco dei Reparti della Polizia di Stato. In tali fasi numerosi manifestanti, travisati e armati, hanno tentato di aggredire gli agenti”.
“Verso la fine, in Via Irenio angolo via dell’Indipendenza, nel momento in cui i Reparti inquadranti hanno indietreggiato, poiché venute meno le esigenze di ordine pubblico che rendevano necessario impedire che il gruppo potesse entrare in contatto con quello presente in Piazza XX Settembre, i manifestanti dell’area anarchica hanno proseguito il corteo ritornando nuovamente in Piazza dell’Unità concludendo la manifestazione”. “Il corteo preavvisato della Rete dei Patrioti si è svolto senza particolari problematiche dalle ore 14 alle ore 16.30 circa”, conclude la nota.
Interviene in una nota anche Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp. ”Quanto accaduto a Bologna rappresenta un attacco deliberato e vile contro lo Stato e le forze dell’ordine incaricate di garantire la sicurezza e l’ordine pubblico. È inaccettabile e oltraggioso che gli agenti debbano affrontare aggressioni premeditate da parte di gruppi di antagonisti che, dietro la maschera dell’ideologia, seminano caos e distruzione. Lanciare fumogeni, petardi e cercare scontri fisici non è protesta, ma violenza criminale che merita una risposta ferma e inequivocabile da parte delle istituzioni”.
”Esprimiamo la nostra totale solidarietà agli agenti feriti, e ribadiamo la necessità di adottare misure severe e immediate per fermare chi, senza scrupoli, minaccia la sicurezza pubblica e mina il rispetto delle leggi – aggiunge il segretario del Coisp – Le forze dell’ordine non devono diventare bersaglio di chi sfruttando pretesti politici alimenta un clima di pericolo e insicurezza nelle nostre città”.