Sequestro da oltre 3,5 milioni di euro tra immobili, ristoranti, locali notturni. Ma anche rapporti bancari e ben 550mila euro in contanti.
Alessandria – Maxi confisca da oltre 3 milioni e mezzo di euro a tre pregiudicati. La Polizia di Stato, coordinata dalla Direzione Centrale Anticrimine presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha eseguito il decreto di confisca di beni di ingente valore: dodici immobili, un garage, dodici società con relativi compendi aziendali, tra cui una società che gestiva una piscina e due ristoranti, tre locali notturni, venti rapporti bancari per un totale di 250.000 euro, oltre a una somma in contante pari a 550.000 euro e cinque autovetture di grossa cilindrata.
Sono stati anche emessi provvedimenti di Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno in città per una durata di quattro anni, come disposto dai decreti del Tribunale di Torino – Misure di Prevenzione. Con questa operazione, denominata “Game Over”, la polizia ha posto fine a un lungo ciclo di criminalità organizzata che coinvolgeva anche altre persone a loro vicine, familiari e prestanome. La confisca dei beni rappresenta la misura preventiva più significativa mai attuata nella provincia. Provvedimenti presi dopo l’accoglimento della proposta del Questore di Alessandria, che, in base al codice antimafia, ha proposto misure di prevenzione patrimoniale per soggetti connotati da una pericolosità sociale qualificata e generica. I beni sono stati sequestrati a seguito di un’accurata indagine che ha coinvolto anche il sequestro preventivo dei beni dal 15 febbraio 2024.
I tre soggetti coinvolti, M. M. (65 anni), P. B. (78 anni), e D. N. (63 anni), sono stati colpiti da misure di prevenzione patrimoniale e personale, in quanto tutti e tre sono noti per la loro lunga carriera criminale, che include attività illecite legate al traffico di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e immigrazione clandestina, nonché gravi atti di violenza. Tra le loro attività illecite figurano anche tentativi di omicidio e la detenzione di armi illegali. Inoltre, sono stati coinvolti in intestazioni fittizie di beni, finalizzate a nascondere il loro vero patrimonio.
L’indagine ha evidenziato l’abitualità nella commissione di reati da parte dei tre soggetti, con una fonte di reddito quasi esclusivamente legata alle attività criminose, che includevano, tra l’altro, l’intestazione fittizia di beni e l’evasione fiscale. Le attività investigative hanno ricostruito dettagliatamente il profilo criminale dei tre soggetti, attraverso una serie di operazioni che hanno incluso il sequestro di soldi in contante e beni di lusso. Tra i sequestri più rilevanti, si segnalano 385mila euro trovati in cassette di sicurezza riconducibili a M. M., 108.500 euro sequestrati a P. B., e 27mila euro sequestrati a D. N. Particolare attenzione è stata rivolta anche alla gestione di locali notturni da parte dei tre, che per oltre vent’anni hanno ricavato guadagni illeciti dallo sfruttamento della prostituzione e dalla gestione di attività illegali legate all’immigrazione clandestina. Nonostante i redditi dichiarati fossero esigui, questi individui mantenevano un alto tenore di vita, finanziato dai proventi di attività criminose.
Nel 2022, M. M. è stato arrestato per trasferimento fraudolento di valori e favoreggiamento della prostituzione, mentre D. N. e P. B. sono stati coinvolti in traffico di sostanze stupefacenti, tra cui cocaina ed eroina, che venivano commercializzate in diverse province. D. N. è stato inoltre arrestato per il possesso di armi illegali e per intestazione fittizia di beni. L’indagine patrimoniale condotta dalla Divisione Anticrimine della Questura di Alessandria, in collaborazione con la Direzione Centrale Anticrimine, ha permesso di scoprire l’entità del patrimonio criminale accumulato dai soggetti. È stato possibile tracciare le loro ricchezze attraverso un’accurata analisi dei conti bancari e delle attività economiche a loro riconducibili, che includevano attività di riciclaggio e evasione fiscale.