Nel mirino della Guardia di Finanza un sistema dove un gruppo di società erano meri “contenitori patrimoniali”, prive di vitalità operativa.
Macerata – Conclusa dalla Guardia di Finanza una complessa attività ispettiva che ha portato a scoprire un sofisticato sistema di elusione fiscale mediante una riorganizzazione societaria. L’attività investigativa, avviata nel 2023, ha sfruttato le informazioni provenienti da numerose banche dati e da un’attenta attività di intelligence sul territorio. Il sistema investigato riguardava una scissione di sola cassa, un’operazione straordinaria che aveva visto una Capogruppo trasferire parte delle sue risorse a diverse società beneficiarie. Sebbene tale scissione fosse prevista dalla normativa fiscale come neutrale, la Guardia di Finanza ha scoperto che le società beneficiarie, costituite allo scopo di sfruttare la normativa sulle holding, non avviavano alcuna attività imprenditoriale.
Invece, queste società fungevano da veri e propri “contenitori patrimoniali”, utilizzati dai soci per fare acquisti di lusso e beni non legati all’attività imprenditoriale, come quadri di valore, auto di lusso e immobili di pregio. In pratica, la liquidità trasferita attraverso la scissione veniva utilizzata a fini personali, aggirando la normativa fiscale.
Il sistema elusivo consentiva ai soci di ottenere vantaggi fiscali significativi, simili alla distribuzione di dividendi, senza dover pagare le imposte previste per le distribuzioni ordinarie. In questo modo, gli utili venivano trasferiti ai soci in modo non tassato, eludendo l’applicazione della ritenuta alla fonte.
Dopo un’attenta ricostruzione delle operazioni da parte dei Finanzieri, che ha evidenziato l’assenza di sostanza economica nelle operazioni societarie, il contribuente ha accettato la ricostruzione della Guardia di Finanza e ha deciso di regolarizzare la propria posizione fiscale attraverso il ravvedimento operoso. Come risultato, è stato versato un importo complessivo di oltre 17 milioni di euro all’Erario.