Dalla certificazione dei risultati Stato per Stato, al conteggio in una sessione comune di Camera e Senato, fino al giuramento in Campidoglio.
Washington – Il voto popolare ha incoronato Donald Trump 47esimo presidente degli Stati Uniti. Ma quali sono le tappe previste prima del suo insediamento alla White House? Chiusi i seggi ora ci sono diversi passi previsti dal protocollo prima che il leader dei repubblicani si possa effettivamente insediare a Washington. La nomina alla presidenza degli Stati Uniti perché sia ufficiale deve seguire determinati step: intanto bisognerà aspettare che i Grandi Elettori si riuniscano, e questo non accadrà prima della metà di dicembre. Poco più di un mese dopo, il 20 gennaio 2025, Trump varcherà l’ingresso della Casa Bianca.
Prima di tutto il “passaggio di consegne”. L’11 novembre, è previsto il briefing tra lo staff del presidente uscente e di quello entrante. All’appuntamento partecipano esponenti chiave del governo: Pentagono, dipartimento Giustizia, sicurezza interna. Ma tra le pieghe della burocrazia, il 26 novembre Trump dovrà affrontare un processo: sarà nell’aula del Tribunale di Lower Manhattan dove gli sarà resa nota la pena legata alla frode finanziaria. In teoria il rischio è fino a quattro anni di carcere. Dal momento che però per lui non ci sono precedenti per reati penali, la condanna dovrebbe consistere in un breve periodo di libertà vigilata.
Ma chiudendo la parentesi giudiziaria e tornando alle tappe burocratiche, prima della riunione dei Grandi Elettori, in ogni Stato i comitati elettorali dovranno certificare i risultati del voto espresso dagli americani. Ogni Stato ha una scadenza diversa per presentare l’esito definitivo: la maggior parte entro novembre, ma Wisconsin e Arizona possono sforare ai primi giorni di dicembre. La regola è che chi ha preso più preferenze nel voto popolare conquista tutti i Grandi Elettori. Entro l’11 dicembre saranno indicati i nomi dei Grandi Elettori, chiamati a confermare il risultato elettorale ottenuto in ogni singolo Stato. I Grandi Elettori, 538 in tutto, numero variabile a seconda delle dimensioni dello Stato a cui fanno riferimento, si riuniranno il 17 dicembre per esprimere le preferenze in base al candidato scelto dal voto popolare.
I loro voti sono a scrutinio segreto e indicheranno il nome del presidente e del vicepresidente Usa. Una volta raccolti, i voti verranno inviati al Senato, dove devono arrivare entro il 25 dicembre. E solo lì saranno contati, in seduta comune, dal nuovo Congresso. Questa operazione avverrà il 6 gennaio, giorno in cui si proclamerà il nuovo presidente Usa. Sarà l’attuale vicepresidente a presiedere la cerimonia del passaggio finale della certificazione, con ruoli che si limitano ai soli “compiti ministeriali” senza il potere di rigettare il voto: a chiarirlo è stato il Congresso dopo che, nel gennaio 2021, Trump cercò di convincere il suo vice Mike Pence a ribaltare il risultato delle urne.
Nei giorni che vanno dalla ratifica al giuramento, il presidente uscente, in questo caso Joe Biden, è solito collaborare con il presidente eletto per garantire un passaggio di potere fluido, inclusa la condivisione di documenti e l’accesso a informazioni di intelligence per preparare la nuova amministrazione. Infine l’insediamento, previsto per il 20 gennaio, nell’Inauguration Day, quando Donald Trump giurerà fedeltà alla Costituzione degli Stati Uniti. La cerimonia sarà sui gradoni di Capitol, la sede del Congresso. Quattro anni fa, quando a giurare fu Joe Biden, Trump non c’era. Joe Biden invece sarà al giuramento di Donald Trump in gennaio, come riporta Nbc citando alcune fonti.
Nel 2021, all’età di 78 anni, Joe Biden era diventato il presidente più anziano della storia degli Stati Uniti. Il giorno del suo insediamento il 20 gennaio, Donald Trump, anch’egli 78enne, supererà il suo predecessore: il Repubblicano avrà 142 giorni in più di Biden. Ieri si sono parlati: Biden si è congratulato con Trump per la sua vittoria. Il presidente ha invitato Trump alla Casa Bianca per un incontro. Lo riferisce un funzionario dell’amministrazione citato dall’agenzia Bloomberg.