Le indagini iniziate nel novembre 2023: attraverso intercettazioni, videosorveglianza e servizi di osservazione, delineato l’organigramma.
Napoli – Sgominata la banda del buco. Dalle prime luci dell’alba, i carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta della Procura – “VII Sezione Sicurezza Urbana”, nei confronti di 6 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e, in particolare, di rapine e furti perpetrati con la cosiddetta “tecnica del buco”. L’attività d’indagine, iniziata nel novembre 2023, ha consentito, tramite attività di intercettazione, videosorveglianza e servizi di osservazione, di delineare l’esistenza e l’organigramma di un gruppo di persone dedite in maniera stabile e organizzata alla pianificazione di reati predatori portati a compimento tramite la tecnica della introduzione nel sottosuolo cittadino.
Sono stati individuati e monitorati gli obiettivi presi di mira e seguite le fasi di scavo, portate a termine grazie alla disponibilità di locali-deposito situati in punti strategici per l’accesso alla rete fognaria e il collegamento al sottosuolo cittadino.
La tentata rapina aggravata è stata commessa ai danni dell’ufficio postale di Piazza Matteotti, pianificata in ogni dettaglio al fine di impossessarsi del denaro contante trasportato dall’Istituto di Vigilanza presso gli uffici postali. Il proposito criminale, spintosi fino al completamento delle operazioni di scavo nel sottosuolo urbano, è stato sventato solo grazie al tempestivo intervento di personale della Compagnia Carabinieri di Napoli Centro.
Il tentato furto aggravato è stato commesso ai danni della filiale bancaria di Piazza Bovio di un noto Istituto di Credito, finalizzato ad impossessarsi del denaro custodito all’interno del relativo sportello Atm. Anche in questo caso, il proposito criminale, giunto fino al completamento delle operazioni di scavo nel sottosuolo urbano, è stato sventato solo grazie all’intervento dei carabinieri. La formazione di un falso documento (carta di identità elettronica, sulla quale sono state riportate false generalità e l’effige fotografica di un prestanome) è stata utilizzata per la sottoscrizione del contratto di locazione di un deposito adibito a base logistica per il deposito di materiali e refurtiva, nonché per l’accesso nei canali fognari. Alcuni dei destinatari del provvedimento cautelare eseguito oggi hanno già precedenti specifici.