La gente è scesa in strada per contestare le autorità: una delle auto presa a calci e pugni dalla folla inferocita. Il sovrano abbraccia due angeli del fango, regina Letizia in lacrime.
Valencia – Dura contestazione contro il re di Spagna Felipe IV e il premier spagnolo Pedro Sanchez in visita a Paiporta, uno dei comuni più colpiti dalla disastrosa alluvione dei giorni scorsi: come si vede in un filmato circolato sui social (e che qui pubblichiamo), gli abitanti inferociti sono scesi in strada e hanno gettato fango contro il sovrano e il premier al grido di “Assassini!”. Contestazioni anche verso il governatore Mazon, accusato di aver lanciato tardi l’allerta e aver minimizzato il rischio.
La protesta si è accesa soprattutto quando, accanto ai reali, è apparso anche il primo ministro Sanchez accusato di aver sottostimato l’allarme e di aver ritardato i soccorsi. ”Non ci è rimasto più nulla”, urlavano. Sánchez è stato colpito alle spalle da una bastonata e la sua auto è stata presa a pugni e calci. Quindi ha deciso di interrompere la visita.
Il re è invece rimasto ancora per un po’, affrontando le contestazioni protetto da un rigido cordone di sicurezza. Nelle immagini della protesta trasmesse dall’emittente Rtve si vede anche un uomo con una ferita alla testa, sanguinante. Tre persone della scorta di Sanchez e di quella del re Felipe e Letizia sono rimaste ferite in maniera lieve.
Sia la regina che Felipe, sporchi di fango, sono alla fine riusciti a interloquire con la folla inferocita. Il re ha abbracciato due ragazzi “angeli del fango”, mentre la regina Letizia visibilmente commossa, è riuscita a parlare con alcuni degli abitanti asciugandosi le lacrime, colpita dall’immagine tragedia.
Dopo la contestazione subita a Paiporta, Felipe e Letizia si sarebbero dovuti recare a Chiva, un altro degli epicentri colpiti dalla Dana, ma la visita è stata annullata per motivi di sicurezza.
Nel pomeriggio è arrivato il commento del premier: “Voglio esprimere tutta la solidarietà e il riconoscimento dell’angoscia e della sofferenza patite dalle popolazioni” alluvionate ma “condanno ogni tipo di violenza”.