L’eurodeputata Avs comunica la richiesta del gruppo di Orban dopo il suo duro intervento in plenaria il 9 ottobre sulla presidenza ungherese.
Roma – L’Ungheria ha chiesto la revoca dell’immunità per l’eurodeputata Ilaria Salis. Lo hanno annunciato gli eurodeputati ungheresi di Viktor Orban durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. La conferma è arrivata anche dalla stessa Salis. “A breve sarà annunciata al Parlamento Europeo di Strasburgo la richiesta di revoca della mia immunità da parte delle autorità ungheresi. Non è una coincidenza che la trasmissione della richiesta al Parlamento sia avvenuta il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in Plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l’operato di Orbán. Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche”, scrive Salis sui social.
“Come ho già detto più volte, auspico che il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani, senza cedere alla prepotenza di una ”democrazia illiberale” in deriva autocratica che, per bocca anche dei suoi stessi governanti, in diverse occasioni mi ha già dichiarato colpevole prima della sentenza -prosegue l’europarlamentare di Avs-. In gioco non c’è solo il mio futuro personale, ma anche e soprattutto cosa vogliamo che sia l’Europa, sempre più minacciata da forze politiche autoritarie”.
“Non sussistono le condizioni minime affinché in Ungheria possa svolgersi un processo giusto. Né per me, né per Maja, né per nessun oppositore politico, tantomeno se antifascista. Abbiamo già dimostrato cosa può la solidarietà. È tempo di mobilitarsi di nuovo, in nome dell’antifascismo, della democrazia e di una vera giustizia”, conclude Salis. Come previsto dal Regolamento del Parlamento europeo (articolo 6 e articolo 9), le richieste di revoca dell’immunità sono comunicate dalla Presidente in Aula e poi deferite alla commissione parlamentare competente, ovvero la commissione giuridica (JURI). Prima di adottare una raccomandazione per approvare o respingere la richiesta, la commissione parlamentare può richiedere tutte le informazioni che ritiene necessarie e il deputato interessato ha l’opportunità di essere ascoltato.
Una volta che la commissione parlamentare ha adottato la propria raccomandazione, il Parlamento la vota a maggioranza semplice nella sessione plenaria successiva. La decisione viene quindi comunicata al deputato interessato e all’autorità richiedente. Il 9 ottobre l’eurodeputata di Avs, già detenuta in Ungheria per oltre un anno in condizioni molto dure e liberata dopo essere stata eletta a Bruxelles nel gruppo The Left, era intervenuta nel dibattito sulla presidenza ungherese del Consiglio Ue, alla presenza del premier Viktor Orban, ribadendo, come aveva già detto, che la presidenza assegnata a Budapest è “altamente inappropriata”.
“Conosco l’Ungheria dai suoi luoghi più oscuri, dalla prigione – ha detto Salis, che è intervenuta in inglese – sono stata detenuta in condizioni dure per 15 mesi. Grazie alla solidarietà di migliaia di antifascisti, sono qui come una donna libera. La presidenza dell’Ue all’Ungheria è altamente inappropriata. L’Ungheria sotto Viktor Orban è diventata un regime illiberale e oligarchico, uno Stato etnico autoritario. Per alcuni è una tirannia moderna. Il dissenso è criminalizzato, la società civile repressa. I diritti delle minoranze vengono violati, il razzismo è diventato mainstream. L’Ue è lontana dall’essere perfetta”, ha continuato.
Non era la prima volta che Salis mostrava tutto il suo disprezzo per Orban. Tra il presidente ungherese e Ilaria Salis sono volate “botte da Orban”. In occasione del Forum Ambrosiano di Cernobbio, il leader ungherese, ospite della kermesse, aveva parlato in questi termini dell’eurodeputata di Avs: “Salis nel Parlamento europeo? È strano. È una questione italiana, se vi piace delegare questo tipo di persone è un affare vostro”. L’Ungheria non lo farebbe mai. Ma l’eurodeputata aveva replicato subito all’attacco di Budapest che a lungo l’ha tenuta in ceppi e catene. “Ascoltate come parla il tiranno dell’autoproclamata ‘democrazia illiberale’. Osservate il suo disprezzo per lo stato di diritto e il principio della presunzione di innocenza”.
Salis ha voluto rispondere via social alle accuse mosse dal suo nemico giurato. “Non mi sorprende che il signor Viktor Orban trovi inaccettabile che decine di migliaia di italiani si siano opposti alla sua vendetta contro gli antifascisti eleggendomi al Parlamento europeo – ha scritto in un lungo tweet su X -, e che milioni di cittadini europei siano profondamente contrari alle sue azioni e alla sua visione del mondo. Per lui e per i suoi compari fascisti in Ungheria e nel mondo, la vera democrazia è semplicemente intollerabile“. Dal canto suo Orban non è abituato a stare in silenzio.